Una partecipante aveva impugnato la delibera dell'ospedale Pugliese di Catanzaro. Il Tar ha riconosciuto l'equipollenza del titolo accademico
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Dovrà essere annullata la delibera di ammissione dei candidati al concorso indetto dell'azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro per reperire quattro medici da destinare all'unità operativa d'Accettazione e d'Urgenza. Non è una novità che il pronto soccorso del Pugliese, sempre oberato da richieste di cure provenienti dall'intero territorio provinciale e non solo, sia sprovvisto di personale medico e infermieristico in grado di soddisfarle. Proprio per questa ragione il management aziendale aveva predisposto una apposita procedura concorsuale per assumere quattro medici da destinare al presidio di prima emergenza.
E però la delibera d'ammissione è stata impugnata da una candidata che ha contestato dinnanzi al Tribunale Amministrativo regionale la sua esclusione. In particolare, Ilaria Macri, difesa dagli avvocati Crescenzio Santuori e Luana Posella, ha infatti sostenuto che la specializzazione in Medicina Interna, indirizzo Medicina d’Urgenza, conseguita all’Università degli studi di Messina fosse un titolo equipollente ai requisiti richiesti nel bando che, a parere della commissione d'esame, era invece valsa la sua esclusione.
"Il ricorso appare manifestamente fondato" ha confermato la seconda sezione del Tar. "Atteso che la specializzazione in Medicina Interna conseguita dalla dottoressa Macrì è da ritenere senza meno equipollente alla specializzazione nella disciplina oggetto del concorso, Medicina d’Accettazione e d’Urgenza, ciò che vale a soddisfare il requisito di partecipazione". ll ricorso è stato, dunque, accolto e la delibera di ammissione dei candidati annullata nella parte in cui dispone l'esclusione della candidata.
Luana Costa