Un marinaio ucraino, accusando i sintomi del coronavirus mentre era a bordo della nave diretta a Gioia Tauro, è stato fatto sbarcare tra alte misure di sicurezza e trasferito in ambulanza all’ospedale di Reggio Calabria.

Si rimane in attesa dell’esito del tampone, per capire se la portacontainer della Msc – che ha toccato il molo gioiese solo per la discesa del marittimo ed ora attende in rada – potrà entrare o no nel terminale per le consuete operazioni di carico e scarico dei container. Lo sbarco dell’uomo, che ai sanitari è parso vigile, si è reso necessario dopo una ispezione a bordo della Amanda F, decisa dal personale dell’Usmaf.   

Un approdo durato poco tempo, banco di prova anche per la Capitaneria e la Porth Security – società dell’Autorità portuale - che hanno coordinato la logistica, utilizzando una banchina opposta a quella usata per i container. Viste le polemiche intorno al precedente rifiuto opposto ad una nave da crociera, il primo cittadino Aldo Alessio – capitano di lungo corso in pensione – ha spiegato la differenza tra i due casi, nel primo dei quali il comandante chiedeva l’arrivo a bordo di un medico prima di riprendere la rotta verso Civitavecchia.

«Il capitano dell’altra nave non voleva entrare in porto e non ha chiesto permessi comunicando lo stato di salute dell’equipaggio e dei passeggeri – ha precisato il sindaco – mentre in questo caso l’imbarcazione era diretta a Gioia Tauro e tempestivamente il comandante ha comunicato la situazione a bordo».

Ora la procedura prevede che la nave rimanga a largo fino a quando dal Gom di Reggio Calabria non arriverà l’esito del tampone somministrato al marittimo ieri sera stesso.