La cultura quale ingrediente fondamentale per la lotta alle mafie e alla corruzione, scintilla di memoria e impegno sociale. Per l’edizione 2021 della giornata nazionale per le vittime innocenti della mafia il coordinamento di Libera Locride guidato da Debora Cartisano ha scelto il sito archeologico di Locri-Epizefiri per scandire quel lungo elenco di nomi di morti innocenti ammazzati da mano criminale. «La cultura che in questo anno di pandemia è stata spesso penalizzata e messa ai margini, ritenuta non essenziale, ma che è fonte primaria per l’evoluzione umana – ha affermato Cartisano - La cultura che è capace di svegliare le coscienze, seminare responsabilità e generare partecipazione».

Lo slogan scelto per questo 21 marzo richiama un celebre verso della Divina Commedia di Dante e racchiude molti significati: richiamare nel cuore coloro che hanno perso la vita per mano mafiosa per essere nuovamente ricordati e rivivere nella memoria. «È importante essere qui oggi perché questo è un luogo altamente simbolico – è il pensiero del referente regionale di Libera don Ennio Stamile - Sappiamo che il “mandamento ionico” è ancora presente e mantiene il comando assoluto della ‘ndrangheta».

Per il sindaco di Locri Giovanni Calabrese «la battaglia è lunga. Ogni nome letto è un colpo al cuore che deve però renderci più forti e continuare a sperare verso un cambiamento. Oggi, grazie ad una forte presenza dello Stato che osserva, vigila e interviene, stiamo vivendo una stagione di riscatto rispetto a quel triste e tormentato periodo che ha segnato l'esistenza di intere generazioni. Il percorso è ormai avviato – ha concluso - e non sarà certo una sparuta minoranza a bloccarlo».