Negozi di articoli sportivi che hanno venduto indumenti per sei mila euro, magazzini che hanno dato fondo alle loro scorte di ciabatte per cinque mila euro, bar che forniscono pasti a otto euro l’uno. E così l’economia prende respiro, esce dalle sabbie mobili della stagnazione, inizia a muoversi e a sgranchirsi. Succede a Vibo Valentia e secondo l’inchiesta condotta dal Corriere della Sera a permetterlo sono i tanto additati immigrati sbarcati sulla costa.

 

Immigrati che portano anche lavoro, visto che nelle strutture che li accolgono, c’è bisogno di personale, specializzato e non. Ad esempio, al residence ‘Raggio Verde’ di Briatico sono in arrivo ben sessanta minorenni del Sub Sahara e così la Prefettura farà assumere a tempo indeterminato  un infermiere, uno psicologo, un assistente sociale, un custode e il direttore del centro di accoglienza. I fondi stanziati per accogliere gli stranieri – spiega il quotidiano milanese - alimentano la crescita di ben lo 0,4% in più. Negozi e alberghi riaprono o evitano il fallimento. A Briatico ci sono circa 30mila euro di consumi in più ogni mese. Il villaggio turistico Torre Sant'Irene, ad esempio, ha aumentato il suo fatturato di ben 700 mila euro e ha dovuto assumere ben venti dipendenti in più. Forse, allora, gli immigrati non rubano il lavoro, come qualcuno a più riprese vorrebbe far credere, ma lo portano.