VIDEO | Tra poco più di un mese gli studenti calabresi torneranno tra i banchi seguendo tutte le prescrizioni anticovid. Ma i problemi non mancano. L'appello della dirigente scolastica della “Don Bosco”: «I bambini della scuola dell'infanzia sono rimasti senza sede»
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A poco più di un mese all’avvio del nuovo anno scolastico gli istituti di ogni ordine e grado sono al lavoro per riorganizzare gli ambienti sulle scorta delle prescrizioni anticovid. In Calabria l’inizio delle lezioni è stato fissato per il 24 settembre. Ma le scuole saranno pronte ad affrontare la sfida al coronavirus? Sembra proprio di no. Certamente non lo si è a Vibo Valentia, dove c’è una preside che minaccia addirittura di fare lezioni all’aperto.
Mimma Cacciatore, dirigente della scuola Don Bosco, è preoccupata per i suoi piccoli allievi, 170 in tutto, che da settembre saranno impossibilitati a varcare l’ingresso della scuola dell’infanzia “Don Bosco” di via Jan Palach. Un cartello, infatti, annuncia i lavori di adeguamento antisismico. L’edificio è smembrato e sembra davvero impossibile che per il 24 settembre possa essere pronto per ospitare i bambini dai tre ai sei anni. Stesso problema alla scuola d’infanzia “Collodi” di Vena superiore. Anche qui sono iniziati i lavori di messa in sicurezza.
«Il sindaco di Vibo mi ha promesso che reperirà locali dove ospitare i piccoli. Sì, ma quando? – si domanda - Devo organizzare il lavoro, preparare le aule… senza edificio come faccio? Eppure il problema era stato affrontato già nel mese di febbraio, da prima che scoppiasse la pandemia. Diversi – prosegue – sono stati gli incontri al Comune, proprio in vista dell’avvio dei lavori di ristrutturazione. Il tempo stringe - conclude - e la mia ansia aumenta». «Le soluzioni ci sarebbero – ammette la preside – c’è l’ex scuola Bruzzano già ristrutturata ma ad oggi chiusa e l’istituto delle suore. Su Vena ci sarebbe poi la disponibilità della parrocchia Regina Pacis. Basta solo decidere».
Dalla sede della scuola d’infanzia ci spostiamo in piazza Martiri d’Ungheria, nel plesso che ospita la scuola elementare. Qui, dove nonostante i disagi, è stato messo a punto il percorso anticovid e i banchi sono stati distanziati per garantire la sicurezza degli allievi. La dirigente scolastica ci mostra con rammarico gli arredi dei due plessi interessati dai lavori di adeguamento. Armadietti e banchi accatastati sia nell’androne che nella palestra della scuola primaria “Don Bosco”. «Questa è la parte più brutta. Tutti gli arredi, i giocattoli, tutta la storia dell’asilo “Don Bosco” sono accatastati nell’atrio della scuola. Quanta tristezza…».