Sette operai di nazionalità straniera sono stati trovati senza contratto e tutele: scattano sanzioni e stop all’attività
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Carabinieri Tutela Lavoro
Un’azienda agricola della Sibaritide è finita nel mirino delle autorità per gravi irregolarità nel trattamento dei lavoratori. I carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro, insieme al personale dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Cosenza, hanno portato a termine un’indagine che ha rivelato una situazione di sfruttamento nel settore della raccolta degli agrumi.
Le contestazioni: lavoro nero e assenza di sicurezza
L’ispezione ha fatto emergere che tutti i sette lavoratori impiegati nell’azienda erano stranieri di nazionalità marocchina, privi di regolare contratto e senza permesso di soggiorno. Oltre alla mancanza di documentazione, gli operai erano costretti a lavorare in condizioni prive di qualsiasi misura di sicurezza, violando così le normative vigenti in materia di tutela del lavoro. Di fronte a queste irregolarità, è stato immediatamente adottato un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale. Per ottenere la revoca della misura, oltre alla necessaria regolarizzazione delle violazioni, l’azienda ha dovuto versare la somma di 5mila euro.
Maxi-sanzioni per il datore di lavoro
Le conseguenze per il titolare dell’azienda non si sono fermate alla sospensione: sono state infatti inflitte pesanti sanzioni per l’impiego in nero dei sette lavoratori, per un importo complessivo di 25.740 euro. L’operazione conferma l’attenzione delle autorità verso il fenomeno del caporalato e dello sfruttamento nel settore agricolo, particolarmente diffuso in alcune aree del Paese. I controlli continueranno nelle prossime settimane per verificare il rispetto delle normative e tutelare i diritti dei lavoratori.