Chiusa l’inchiesta. Avviso per diciannove indagati, c’è il governatore Oliverio. Ma ci sono soprattutto due big della politica regionale finora non raggiunti da alcun provvedimento dell’autorità giudiziaria: la parlamentare Enza Bruno Bossio ed il marito Nicola Adamo. L’inchiesta è “Lande desolate”, che orbita attorno agli affari dell’imprenditore Giorgio Ottavio Barbieri. La posizione di Enza Bruno Bossio e Nicola Adamo – in base al provvedimento vergato dai procuratori aggiunti Vincenzo Camopolla e Vincenzo Luberto, oltre che dal pm Veronica Calcagno – ha come minimo comune denominatore, rispetto alla posizione del presidente della Regione, l’appalto di piazza Bilotti a Cosenza.


In concorso con altri indagati, infatti, tanto Enza Bruno Bossio quanto Nicola Adamo rispondono di corruzione aggravata per atti contrari ai doveri d’ufficio, avendo esercitato pressioni affinché si rallentassero i lavori di Piazza Bilotti e sullo stesso fosse vietato l’accesso al sindaco di Cosenza Mario Occhiuto e all’allora assessore Giulia Fresca. Tra i concorrenti del reato, appunto, Mario Oliverio, accusato anche di abuso d’ufficio in concorso prodigandosi per la liquidazione dello Stato di avanzamento dei lavori all’impresa Barbieri per i lavori di costruzione della seggiovia di Lorica malgrado la stessa azienda fosse – secondo gli inquirenti – in gravissimo ritardo con le opere. Il terzo troncone dell’inchiesta “Lande desolate” – si ricorderà – riguarda l’aviosuperficie di Scalea, le cui condizioni ispirarono gli inquirenti guidati dal procuratore Gratteri nel denominare l’indagine.


L’avviso di conclusione delle indagini è stato notificato anche ai dirigenti della Regione Paola Rizzo (49 anni), Rosaria Guzzo (63) e Giuseppe Zinno (64), e Vincenzo De Caro (66 anni), Gianluca Guarnaccia (43); Carmine Guido (58), Marco Trozzo, (46); Marco Oliverio (44); Carlo Cittadini (43); Ettore Della Fazia (58), Gianbattista Falvo (62); Pasquale Latella (54); Damiano Francesco Mele (52), Arturo Veltri (37).

 

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