Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
«I bambini lametini non sono figli di un dio minore». Così era scritto in uno degli striscioni della manifestazione avvenuta a Lamezia davanti all’ospedale Giovanni Paolo II per cercare di sensibilizzare sulla paventata chiusura del reparto di Pediatria, che ha già bloccato i ricoveri. Presenti il movimento Labor, capeggiato dal candidato a sindaco Pasqualino Ruberto, il movimento La Sveglia 2.0 e Casa Pound, con il candidato a sindaco Mimmo Gianturco, oltre a cittadini comuni.
Tra striscioni, megafoni e simbolici passeggini i manifestanti hanno urlato la loro rabbia per il lento smantellamento dell’ospedale lametino, dove già non è più funzionante la terapia intensiva neonatale.
«E’ stato un atto di coraggio del primario bloccare i ricoveri – ha commentato Ruberto - di fronte all’impossibilità tecnica di dare risposte a chi le chiede. Se non si ha la forza lavoro, il materiale umano e tecnico per svolgere le attività,non si può giocare sulla pelle dei bambini. Il governo deve rispondere – ha incalzato - non si può più attendere la nomina del commissario e lo sblocco del turn over. Bisogna capire la sanità calabrese verso che direzione vuole andare. Le beghe tra Ncd e Pd non possono più bloccare la nomina».
Intanto, nei prossimi giorni sono in programma altre manifestazioni per scongiurare la chiusura del reparto. Al momento se ne contano altre tre, organizzate da altrettanti movimenti o partiti politici. Nemmeno di fronte ad una simile minaccia la politica riesce a mettere da parte le sue controversie e ad essere unita.
Tiziana Bagnato