Il Gip del Tribunale di Lamezia Terme ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere per Salvatore Amato, il trentenne di etnia rom, che durante una lite scoppiata nell’accampamento di Scordovillo avrebbe ucciso a colpi di fucile Luigi Berlingieri.   

 


A scatenare la lite il rumore di un quad che imperversava all’interno del campo disturbando con il rombo del suo motore. Ne sarebbe scaturita una vera e propria rissa a cui avrebbero partecipato un numero non definito di persone, solo venti quelle identificate.

 

Berlingieri vi avrebbe preso parte solo per cercare di appianare le divergenze rimanendo invece colpito in pieno viso dai colpi di un fucile a canne mozze che nel frattempo Amato era andato a recuperare nella cavità di un albero. Inutile la corsa in ospedale, per l’uomo non c’è stato nulla da fare.

 

Amato, che tramite il suo avvocato si sarebbe difeso dicendo di non avere ferito intenzionalmente Berlingieri, si era  dato alla fuga ma era stato individuato e sottoposto a fermo dopo meno di 48 ore. 

 


Ad effettuare le indagini, rese difficili dalla cortina di impenetrabilità, timore e omertà della comunità rom, gli uomini della Questura di Catanzaro e quelli del commissariato lametino guidati dal primo dirigente Marco Chiacchiera.