Alla fine degli anni Novanta a contrada Casturi una frana fece crollare diverse abitazioni che sono ancora lì, mai abbattute, a sprofondare. E anche l'arteria stradale, giorno dopo giorno, viene divorata dal torrente Piazza
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Un quadretto di Sant’Antonio, protettore dell’ex Comune di Nicastro, è ancora appeso e guarda verso il Torrente Piazza. Poco ha potuto fare il santo se non evitare morti quando alla fine degli anni Novanta le piogge abbondanti hanno messo in moto una frana e hanno portato al collasso di alcune delle case che costeggiano il corso d’acqua.
Siamo a Lamezia Terme in contrada Annunziata- Calia- Casturi, sostanzialmente nella periferia Nord di Nicastro, in una zona fatta di strada strette e popolose. I movimenti franosi, seppur meno importanti, dall’epoca si sono susseguiti con lenta costanza, la zona è, insomma, in equilibrio precario. Le case sono state sgomberate ma non demolite e continuano a piegarsi su se stesse.
Di lavori di messa in sicurezza e di ripristino della strada se ne parla da anni ma ben poco si è visto. L’ultima notizia porta la data del giugno 2020 e prevede un affidamento parziale di poche migliaia di euro a fronte di un progetto preliminare di 800 mila euro del 2010. Gli appelli da parte di geologi, politici e cittadini negli anni si sono sprecati, ma qui tutto sembra essersi cristalizzato.
Gli spettri delle case si affacciano sulla strada mostrando lacerazioni e venature sinistre. La parte di strada che costeggia il Piazza fatica a rimanere integra ed è pericolante. I segnali e gli avvisi di pericolo si susseguono per centinaia di metri. Il torrente continua a mangiare terra e asfalto cercando di recuperare quella parte del letto che gli è stata tolta, in alcuni punti stringe pericolosamente e quando le piogge lo ingrossano straborda.
La strada continua ad essere percorsa dalle automobili strette tra case fatiscenti e sempre più pendenti e una via sfarinata. Lo stesso ponte che avvisa del fatto che si sta entrando in una zona pericolosa è estremamente pericoloso, diversi i punti senza recinzione o in cui il muretto è collassato. Il tutto mentre il fiato sul dissesto idrogeologico si spreca e gli avvertimenti degli esperti su questa area non sono mancanti e non sono stati per nulla rassicuranti. Ma tutto tace, a parte i proclami, forse…ci si affida a Dio…