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Due lametini, zio e nipote, Francesco e Saverio Strangis rispettivamente di 57 e di 22 anni, sono stati tratti in arresto. Il primo per il reato di coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti, nonché di detenzione illegale e ricettazione di armi da fuoco, il secondo per il reato di detenzione di sostanza stupefacente al fine di spaccio.
I controlli
Durante un mirato servizio finalizzato alla repressione dei reati in materia di stupefacenti condotto, personale del commissariato di Lamezia Terme, unitamente a personale del reparto prevenzione crimine di Vibo Valentia e di una unità cinofila di Vibo Valentia, hanno effettuato un controllo dapprima all’interno dell'abitazione di Francesco Strangis, dove fin dall’inizio, il cane antidroga, si interessava allo stesso come se occultasse addosso dello stupefacente e, nello stesso tempo, era attratto da alcuni indumenti che si trovavano poggiati sul letto della sua camera. Gli investigatori insospettiti del comportamento del cane poliziotto, decidevano di estendere la perquisizione alle pertinenze della casa.
Il ritrovamento della droga
All’interno di un magazzino, adiacente all' abitazione, il cane antidroga era attratto da alcuni sacchi in plastica di colore nero, del tipo utilizzato comunemente per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, pertanto essendo tale comportamento sintomatico del fatto che all'interno poteva essere stata custodita o comunque trasportata della sostanza stupefacente ed avendo il fondato motivo di ritenere che lo stupefacente potesse essere custodito nel pressi dell'abitazione, la perquisizione veniva estesa ai terreni circostanti l'abitazione sempre di disponibilità dell’uomo. Da una perlustrazione dell'orto adiacente la casa si notava un sentiero lungo il quale, occultato tra dei rovi, veniva rinvenuto un sacco in plastica di colore nero dello stesso tipo di quelli segnalati dal cane antidroga all'interno del magazzino, nel quale era custodito dello stupefacente del tipo marijuana già essiccato.
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Le armi
Proseguendo sullo stesso sentiero, si giungeva in un altro appezzamento di terreno coltivato ad ortaggi, a margine del quale, tra i rovi presenti, abilmente occultati dalle sterpaglie, venivano rinvenuti due tubi in plastica di colore arancione, all'interno dei quali venivano rinvenuti un fucile a canne sovrapposte calibro 12 marca Franchi, e uno calibro 12 modello Beretta, proventi di precedenti furti, nonché due confezioni contenenti una 94 cartucce e l’altra 72 cartucce calibro 12, inoltre si rinvenivano 5 cartucce a pallettoni e 2 cartucce a palla singola. Nel prosieguo della perquisizione, a circa 20 metri a monte del luogo del rinvenimento del fucile, all'interno di un bosco di castagni e di faggi, veniva rinvenuto un essiccatoio realizzato con fil di ferro, dove vi era appeso dello stupefacente, sempre del tipo marijuana, quasi pronto per il confezionamento ed altro stupefacente custodito in un sacco di plastica di colore nero. Inoltre nella fitta vegetazione erano situate tre terrazzamenti, tutti collegati tra di loro, con impianto di irrigazione perfettamente funzionante, dove si rinvenivano, poste a dimora 35 rigogliose piante di marijuana, in maturazione dell’altezza di 2,5 metri.
Le misure
Successivamente nella casa di Saverio Strangis, abilmente occultata all'interno di una cassa acustica, si rinveniva altra sostanza stupefacente, sempre del tipo marijuana, già confezionata e pronta per lo spaccio, per un quantitativo pari a 28,6 grammi. Tutto lo stupefacente, le piante di marijuana, i fucili e le cartucce venivano posti sotto sequestro. L’autorità giudiziaria competente ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere per Francesco Strangis e l’obbligo di firma presso l’autorità di pubblica sicurezza per Saverio Strangis.
l.c.