Anche il Giovanni Paolo II di Lamezia Terme ha iniziato a processare i tamponi per riscontrare il Covid-19. Mesi fa alcune associazioni di cittadini avevano denunciato l’abbandono all’interno del laboratorio di Microbiologia di macchinari da milioni di euro, capaci di elaborare decine di tamponi.

Da lì era arrivata l’autorizzazione al loro uso da parte della Commissione Prefettizia dell’Asp di Catanzaro e si era proceduto poi al bando per le assunzioni.

Il 30 giugno avrebbe dovuto essere tutto operativo, ma invece così non è stato. Ora il caso dei focolai scoppiati in città ha dato un’accelerazione alla procedura. Decine i tamponi fatti in queste ore e pesante il carico del Pugliese Ciaccio. Da qualche giorno si può contare, quindi, anche sul sostegno del presidio lametino.