VIDEO | Calabretta, amministratore unico della società, sottolinea i problemi del sistema («reti colabrodo e allacci abusivi») e chiede di limitari gli usi impropri delle risorse: «Siamo in piena emergenza»
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«Siamo in piena emergenza». A confermarlo è Cataldo Calabretta che dalla plancia di comando di Sorical continua a monitorare l'andamento nell'erogazione della risorsa idrica che di settimana in settimana diventa sempre più esigua. Resta in stretto contatto con i sindaci e con le prefetture calabresi per concordare strategie comuni, «soluzioni possibili monitorando il fenomeno per cercare di andare incontro alle esigenze delle comunità», con la consapevolezza però che la risorsa quest'anno è scarsa e l'unica strada percorribile è utilizzarla correttamente e senza sprechi.
I venti giorni peggiori
«I prossimi venti giorni saranno i peggiori - anticipa l'amministratore unico - ma crediamo che con l'inizio di agosto la situazione dovrebbe stabilizzarsi. In questa fase si stanno riattivando tutte le attività e i servizi sulle coste e ciò sta comportando un aumento nell'uso dell'acqua. La più grave carenza si registra adesso, aggravata naturalmente da una siccità che ha colpito tutto il Mezzogiorno».
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Razionalizzare l'uso
Poche le azioni da mettere in campo - con la stagione estiva ormai avviata e con temperature elevatissime - se non le uniche possibili, volte quindi alla razionalizzazione della risorsa. «Stiamo suggerendo a tutti i sindaci di procedere ad una turnazione nell'erogazione dell'acqua. Noi nel frattempo ci stiamo dimostrando anche disponibili ad un aumento della portata laddove sia possibile e valutando le necessità espresse dalle comunità». A Crotone, ad esempio, e in molti altri comuni è stato disposto l'aumento della portata ma in diversi altri questa strada non è affatto percorribile semplicemente perché l'acqua manca a monte.
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Cali di produzione
È il caso della provincia di Reggio Calabria dove la diga del Menta già agli esordi dell'estate aveva registrato un calo della produzione inferiore del 50% ma la situazione è critica in tutti gli altri invasi della Calabria. «È necessario capire qual è il problema» spiega Calabretta. «Vi è sì un calo di produzione ma si assiste anche e soprattutto ad un uso improprio della risorsa». Criticità si registrano in tutta la Calabria ma con particolare intensità sulla fascia ionica e nell'area del reggino.
Reti colabrodo e allacci abusivi
Secondo quanto riferito dall'amministratore unico di Sorical, sono in corso attività di contrasto agli abusivi. Questa mattina a Crotone sono stati individuati allacci illeciti alla rete pubblica: «Attualmente l'acqua c'è ma bisogna limitare gli usi impropri che impediscono una corretta erogazione della risorsa idrica». La causa è duplice: una rete colabrodo attraverso cui si disperde il prezioso liquido, «costruita male - aggiunge Calabretta - perché funziona in maniera disorganica», e gli allacci abusivi.