Per la Consulta non è paragonabile agli arresti o alla detenzione domiciliare. Le motivazioni della sentenza
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«Non limita la libertà personale ma solo quella di circolazione la quarantena imposta ai malati di Covid-19. E non è assolutamente paragonabile agli arresti o alla detenzione domiciliare». Lo sottolinea la Corte Costituzionale nelle motivazioni della sentenza numero 127 (redattore Augusto Barbera) con cui ha escluso che violi la libertà personale l'incriminazione di chi esca di casa, dopo un provvedimento dell'autorità sanitaria che glielo vieta a causa della positività al virus.
La quarantena, spiega la Corte respingendo le censure mosse dal tribunale di Reggio Calabria, è una misura restrittiva di carattere generale, introdotta dalla legge per motivi di sanità; non implica alcun giudizio sulla personalità morale e la dignità sociale della persona risultata positiva, tale da dover richiedere l'intervento del giudice. E soprattutto non comporta alcuna coercizione fisica, per chi non la rispetti.