Primavera Democratica si pone l’obiettivo di una rinascita sociale, economica, politica e istituzionale della Calabria, soprattutto a partire da donne e giovani, ovvero da coloro che più di tanti altri hanno pagato il prezzo di decenni di “malapolitica” e “malaffare”.

La forte crisi innescata dalla pandemia e acuita dagli orrori di guerra delle ultime settimane mette alle strette ogni potere civico, politico e sociale, che autenticamente si rispecchi nei valori costituzionali e democratici, battendosi affinché possa sorgere un mondo più equo, imparziale e sicuro per ciascuno di noi. Ovviamente, l’impresa maggiore di questo ambizioso disegno progettuale consiste nel riuscire a lasciar andare velleitarismi e personalismi, provando a elaborare un piano politico affidabile, innovativo e unitario. «Pertanto, è necessario incoraggiare tutto il centro-sinistra a far proprio quel rinnovamento di metodi e rappresentanza, che l’attuale sconvolgimento economico-sociale impone». È quanto sostenuto da Anna Falcone, fondatrice di Primavera democratica e ospite negli studi de LaCapitale.

«Siamo nati sulla base di un progetto di unità e rinnovamento di tutto il campo progressista e di sinistra: perseguirlo con determinazione, ovunque sia possibile e doverosamente a livello nazionale, è l’unica via per rilanciare la nostra proposta politica» - afferma la fondatrice di Primavera Democratica, che spiega, con entusiasmo, il bisogno di andare incontro a un cambiamento radicale, poiché le varie diseguaglianze e contraddizioni, insieme alle problematiche legate alla pandemia hanno provocato «Una frattura fra cittadini e istituzioni, la resa della democrazia. Oltre alla salute e al lavoro, ormai cancellati da tempo, nei mesi in cui le regioni del Sud dovrebbero compartecipare alle scelte del Recovery Plan, rischiamo di perdere l’ultimo treno per lo sviluppo e la parificazione del Sud con il resto del Paese».

Anna Falcone dichiara, inoltre, di non condividere la contrapposizione tra una Nato, che tende a diventare emblema di pace, e Putin, che simboleggia la guerra, secondo il quadro generale, che si percepisce sui giornali, perché anche «Il ruolo della Nato ha molti punti in ombra» e, d’altro canto, in Russia non mancano esempi di grande eroismo a favore della pace: «Ho apprezzato moltissimo il gesto di una giornalista russa, che ha manifestato la sua opposizione alla guerra e vorrei che questo stesso coraggio ci fosse pure in Occidente».

«Primavera Democratica che interlocuzione avrà con il Pd?» - domanda Alessandro Russo, direttore editoriale. «Il dialogo spero sia molto costruttivo non solo con il PD, ma anche con il centro-destra» - spiega la giovane avvocatessa, che auspica in un’opportuna convergenza di ideali tra calabresi e, pur ritenendo che «probabilmente il centro-destra continuerà a governare e noi a fare da opposizione», si dimostra sempre favorevole a mantenere una comunicazione duratura fra le parti.

Primavera della Calabria è nata il 21 marzo scorso per lanciare in Calabria un progetto politico progressista, ecologista, femminista, europeista, per l'unità e il rinnovamento del centro-sinistra. Un obiettivo che non si è riuscito a raggiungere a livello regionale – dove, però, i suoi candidati hanno riportato una notevole affermazione – ma che va perseguito a livello nazionale. Anche per questo, Primavera della Calabria, che nel frattempo si è radicata in altre regioni italiane, lancerà a breve il laboratorio politico nazionale, Primavera Democratica. In questa veste ha già partecipato il 19 Marzo a Roma al lancio di "Visione Comune", per la costruzione di una rete progressista ecologista, femminista, europeista a livello nazionale". Promotrice Elly Schlein insieme a molte altre donne e attiviste, fra cui Rossella Muroni, Annalisa Corrado, Marta Bonafoni e la stessa Anna Falcone, portavoce di Primavera Democratica.

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