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Oltre 500 grammi nascosti in un presepe peruviano trasportato da Lima a Milano nel bagaglio di una badante incensurata. Questo uno dei nascondigli più originali in cui la cocaina è stata trovata nel corso dell'operazione “Gringo” della squadra Mobile di Milano; altre volte la droga era trasportata in batterie funzionanti di automobili, ma veniva anche nascosta in grossi pacchi di caramelle e cioccolatini.
Operazione “Gringo”, eseguite 21 ordinanze
Due i gruppi principali di trafficanti arrestati: il primo composto da 15 sudamericani (tra peruviani ed ecuadoregni), e il secondo composto da 5 italiani di origine calabrese; inoltre un arrestato era marocchino e 'trattava' principalmente hashish, infatti gliene sono stato sequestrati 20 chili. I peruviani preferivano il trasporto aereo, facendo viaggiare la cocaina compressa in oggetti di legno - ad esempio anche un portapenne - da personaggi incensurati e la facevano 'atterrare' in aeroporti 'minori' come Bologna, Chiari, Nizza e, in un caso eccezionale, Linate. Il capo di questo gruppo e' un peruviano proprietario di un ristorante a Milano, che e' ai domiciliari.
Coinvolte cinque persone di origine calabrese
Gli arrestati italiani sono invece una donna di 57 anni, un 35enne considerato il capo e detto "Gringo", che ha dato il nome all' indagine, un coetaneo di 35 anni e un 47 enne: tutti originari delle province di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Cosenza, ma residenti da sempre a Milano. I 5 si appoggiavano ad un broker, anche lui peruviano, che era stabile in Olanda e organizzavano i trasporti via terra facendo passare i carichi talvolta dal sud come a Reggio Calabria, e nascondendola nella base delle batterie per le automobili.
Sequestrati 15 chili di cocaina
In totale nel corso dell'operazione, che nasce come una costola della 'Rubens', eseguita a novembre 2016 e terminata con 45 arresti, sono stati sequestrati in tutto 15 chili di cocaina in 8 aeroporti fra cui anche quello di Lima. Non solo: in flagranza era o state gia' prese 17 persone di cui una nella capitale peruviana e una Nizza.
Delle 21 ordinanze eseguite grazie anche alla collaborazione delle questure di La Spezia, Bologna, Parma e Pesaro, 14 sono state eseguite in carcere (3 erano gia' dentro per arresti precedenti) e 7 con obbligo di dimora e di firma; alcuni destinatari sono all'estero. I provvedimenti sono stati chiesti dal pm Maurizio Ascione e convalidati dal gip Carlo De Marchi; e' stata necessaria la collaborazione anche della direzione centrale dei servizi antidroga.