VIDEO- NOMI | L’attività condotta ha consentito di disarticolare due sodalizi criminali e porre sotto sequestro complessivamente oltre 45 chilogrammi di sostanze stupefacenti che venivano importate in Italia attraverso il porto di Bari
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I Carabinieri di Catanzaro e Girifalco, supportati in fase esecutiva del personale dell’Arma di Isola di Capo Rizzuto e Lamezia Terme, hanno disarticolato due sodalizi criminali dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Catanzaro su richiesta della locale Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 13 persone, tutti ristretti in carcere, in parte di nazionalità albanese e in parte appartenenti alla comunità rom di Catanzaro, poiché ritenuti, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, estorsione e ricettazione. La misura cautelare scaturisce da due distinte attività investigative, condotte rispettivamente dalle Compagnie di Catanzaro e Girifalco, coordinate dai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro poi riunite in un'unica indagine per la concordanza di risultanze in ordine ai soggetti investigati e al contesto criminale di riferimento.
I nomi
- Samuel Muca detto Ermal
- Isa Garuja detto Goni o Antonio
- Donato Bevilacqua alias Mario u Cicatu o Occhiu stortu
- Samuel Garuja alias Turi
- Fabio Bevilacqua
- Santo Vittimberga alias Puffo e Nano e Sandro
- Enzo Costantino alias Enzarè
- Maurizio Abbruzzese alias il Gambero
- Luciano Abbruzzese
- Armando Abbruzzese alias piti piti
- Cosimo Passalacqua alias scatoletta e cocò
- Salvatore Folino
- Nicola Perri
- Pasqualino Trusciglio
In particolare gli investigatori hanno colpito due distinti sodalizi criminali formati da cittadini albanesi con sodali italiani dediti al traffico di eroina che, proveniente dall’Albania, veniva importata in Italia attraverso il porto di Bari e poi convogliata nelle piazze di spaccio di Crotone, Catanzaro e comuni limitrofi.
Le investigazioni sono state effettuate con l’attivazione di presidii di natura tecnica telefonica e ambientale, nonché con specifici servizi di osservazione, controllo e pedinamento che hanno condotto ad effettuare numerosi riscontri sul territorio. Ulteriore apporto alle indagini, con riferimento soprattutto al contesto associativo, è stato fornito dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia che avevano descritto un quadro preciso sulle attività illecite in materia di stupefacenti ad opera di contesti familiari di etnia rom nell’area sud del capoluogo.
Complessivamente, durante tutta l’indagine, sono state tratte in arresto in flagranza o fermate 34 persone. Infine, l’attività condotta consentiva di porre sotto sequestro complessivamente oltre 45 chilogrammi di sostanze stupefacenti del tipo eroina e marijuana, 18mila euro in contanti, circa 70 chilogrammi di sostanze da taglio e due armi illecitamente detenute.