Investe un giovane in bici davanti ai carabinieri per vendicare il figlio

L’episodio è accaduto a Porto Salvo, nel Vibonese, dove una pattuglia dell’Arma è stata prima allertata dalla vittima di una presunta aggressione da parte di alcuni extracomunitari ma poi ha assistito per caso alla ritorsione messa in atto dal genitore del ragazzo con la sua auto
di Redazione
26 dicembre 2017
22:36
La bici dell’extracomunitario investito
La bici dell’extracomunitario investito

Nella tarda mattinata di oggi, una pattuglia dei Carabinieri di Briatico è stata fermata da un giovane di nazionalità italiana (F. F.) che chiedeva aiuto ai militari riferendo di aver subito un’aggressione da alcuni extracomunitari domiciliati nel vicino centro di accoglienza. Nello specifico, il ragazzo raccontava di essere stato fatto oggetto di un lancio di pietre che avevano colpito la sua auto in marcia.

 


I militari si sono così recati a Porto Salvo, frazione di Vibo Valentia, luogo dove verosimilmente si era verifica l’aggressione. Nel corso degli accertamenti, finalizzati ad individuare i presunti autori del danneggiamento, la pattuglia ha assistito “in diretta” ad un evento che gli stessi militari non hanno esitato a definire “paradossale quanto grave”. Un fuoristrada di grosse dimensioni sbucava da una via perpendicolare alla Statale 522 e volontariamente investiva un giovane di colore in sella alla sua bicicletta. Il giovane veniva sbalzato con tutto il suo veicolo fuori della carreggiata atterrando fortunatamente sull’aiuola attigua al manto stradale.

 

Solo in un secondo momento, l’uomo alla guida si accorgeva della vicinanza della pattuglia dei carabinieri, dandosi precipitosamente alla fuga. Il tentativo di sottrarsi alle conseguenze delle sue azioni durava molto poco dal momento che i militari lo bloccavano qualche istante dopo identificandolo in Mario Nicola Florio, classe ’64, con precedenti di polizia.

 

A rendere la vicenda ancor più grave, per i carabinieri, vi sono vari elementi fra cui il fatto che il fermato risultava essere il padre del ragazzo che poco prima aveva segnalato l’aggressione ai militari nonché l’assenza della prevista copertura assicurativa sul veicolo. Ancor più allarmante, spiegano i militari, è il dato emerso dalla perquisizione veicolare nel corso della quale veniva ritrovata e sequestrata un’accetta, due machete e una mazza di legno. L’Arma di Briatico procedeva, quindi, per il reato di tentato omicidio, all’arresto dell’uomo. Quest’ultimo verrà processato per direttissima nei prossimi giorni.

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