Le parole di vicinanza dell'ex numero uno della Prociv, attualmente in campo per le regionali con de Magistris, alla comunità lametina dopo l'ennesima azione intimidatoria
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«L'arroganza della 'ndrangheta e il suo insensato desiderio di affermare il controllo del territorio hanno prodotto l'ennesima azione intimidatoria ai danni di un sacerdote della levatura spirituale e morale di don Giacomo Panizza. Un autentico prete-coraggio che, grazie al prezioso lavoro realizzato con Progetto Sud in un contesto assai difficile come quello lametino, ha sfidato la Piovra con i fatti e non con le chiacchiere». Sono le parole di Carlo Tansi, ex numero uno della Prociv e in campo a sostegno della candidatura di de Magistris.
Tansi, intervenendo con una nota stampa, ha parlato dell’impegno del sacerdote: «Un confronto a viso aperto, il suo. Un 'atto di guerra' alla più potente mafia del mondo, seppur portato avanti da una persona mite. Un soldato di Cristo, punto e basta. Ma – aggiunge - con una tempra tale da costargli appunto timori e sofferenze ingiusti. Ragion per cui mi par doveroso testimoniargli pubblicamente vicinanza, solidarietà e affetto personali, ma anche e soprattutto la gratitudine di un calabrese come me che non può non stimare uno del 'profondo Nord' come lui. Un uomo di Chiesa – conclude Tansi - venuto qui da noi da molto lontano a testimoniare nella quotidianità, e a prezzo di enormi rischi, la vera missione di Cristo in una terra purtroppo martoriata e soggiogata dalla più pericolosa, lo ripeto, consorteria malavitosa del pianeta».