I dati elaborati dall’indagine dell’Osservatorio Statistico mostrano come il Sud sia il più colpito, con il territorio pitagorico in testa per il biennio 2017-2018
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Gli incidenti e le morti sul lavoro sono una delle più preoccupanti piaghe sociali che affligge l’Italia ormai da tempo, simbolo della mancata applicazione della normativa sulla sicurezza durante l’attività lavorativa. I dati elaborati dall’indagine dell’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro parlano chiaro: nel biennio 2017-2018 il maggior numero di infortuni mortali di lavoratori si registra nella provincia di Crotone (6,3 ogni mille) e, a seguire, nelle province di Isernia (5,9‰) e Campobasso (4,7‰).
Il Sud, con la città di Pitagora in testa, conquista il triste podio con un’alta incidenza in occasione di lavoro con esito mortale. Nel documento stilato dall’Osservatorio gli esperti parlano di una conseguenza dovuta alla «scarsa attenzione alle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro e per la maggior concentrazione delle occasioni di lavoro nei settori a rischio (agricoltura e costruzioni)».
Nel 2018 circa 641mila lavoratori hanno subito un incidente sul lavoro: l'84,6% di questi sono avvenuti durante l'attività lavorativa, mentre il 15,4% durante il tragitto casa-lavoro. Gli statistici ricordano che gli incidenti sono saliti dell'0,9% ma l'aumento degli occupati rende l'incidenza degli infortuni pari a quella del 2017. L'aumento più significativo è quello che riguarda gli incidenti con esito mortale (+10,1% nel 2018), soprattutto quando si utilizzano mezzi di trasporto.
Il Mezzogiorno registra un’incidenza molto più elevata di morti rispetto agli infortuni denunciati (2,2%) rispetto al Centro (1,4%) e il Settentrione (1,2%) che si attesta l’area più sicura.