Sono diciassette gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari relativi all’inchiesta “Archimede”, coordinata dalla procura di Paola e condotta dai carabinieri della Compagnia di Scalea e dai carabinieri forestale di Orsomarso. Si tratta dell’indagine sulla cattiva gestione degli impianti di depurazione nel Tirreno cosentino che ha portato a diverse misure cautelari, alcune confermate e in parte parzialmente modificate dal tribunale del Riesame di Catanzaro. 

La procura di Paola, quindi, nella persona del procuratore capo, Pierpaolo Bruni e del pubblico ministero, Rossana Esposito, ha firmato ieri l’atto con cui si sono conclusi gli accertamenti investigativi, dando facoltà agli indagati di sottoporsi ad interrogatorio o presentare una memoria difensiva, al fine di valutare le rispettive posizioni. 

Inchiesta Archimede, i nomi degli indagati 

Gli indagati sono Tiziano Torrano, Pasqualino De Summa, Albina Rosaria Farace, Enzo Ritondale, Giuseppe Maurizio Arieta, Barbara Mele, Vincenzo Cristofaro, Alberto De Meo, Francesco Astorino, Giovanni Amoroso, Giovanni Palmieri, Maria Mandato, Virgilio Cordero, Vincenzo Perrone, Francesco Fullone e Renato La Sorte.

Inchiesta Archimede, la difesa

Nel collegio difensivo, infine, figurano gli avvocati Gabriele Ruffino, Gianfranco Tinto, Pasquale Vaccaro, Monica Santoro, Rossella Marchese, Alessandro Gaeta, Filippo Fiorillo, Sabrina Mannarino, Battista Greco, Enzo Belvedere, Giorgio Cozzolino, Vincenzo Adamo, Reginaldo Voto, Francesco Sirimarco, Valeriano Greco, Nicola Carratelli e Ugo Vetere.