Il movente legato a dissidi di natura privata tra familiari. Dovrà scontare un anno e mezzo ai domiciliari
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Danneggiamento seguito da incendio ai danni della vettura del cognato. È questo il reato contestato a Francesco Fiumara, 28 anni, arrestato dai carabinieri della Tenenza di Rosarno. L’uomo dovrà scontare la pena residua di oltre un anno e mezzo reclusione in regime di detenzione domiciliare.
Le indagini, condotte dalla Tenenza Carabinieri di Rosarno sotto il coordinamento della Procura di Palmi, presero avvio all’indomani del gesto delittuoso che interessò l’auto in questione, data alle fiamme nella notte del 1 aprile 2016, assieme ad un’altra auto posta nelle immediate vicinanze ed alla facciata di un esercizio commerciale adiacente. Sul posto i vigili del fuoco di Palmi, nel corso delle operazioni di spegnimento, rinvennero una bottiglia di plastica contenente liquido infiammabile confermando da subito la natura dolosa del gesto delittuoso. Da lì l’avvio di un’intensa attività d’indagine, condotta unitamente alla Compagnia Carabinieri di Gioia Tauro, che partendo dall’analisi delle immagini registrate da alcuni sistemi di videosorveglianza presenti nelle vicinanze del luogo del delitto, ha comprovato il coinvolgimento dell’odierno arrestato nell’esecuzione dell’atto incendiario.
Le telecamere erano riuscite a registrare la sagoma di un soggetto subito riconosciuto in Francesco Fiumara, noto ai carabinieri. In seguito le investigazioni consentirono altresì di ricostruire non solo il movente del gesto, riconducibile a dissidi di natura privata tra familiari, ma di accertare che l’evento incendiario altro non era che l’ultimo di una serie di atti intimidatori diretti alla vittima nei mesi precedenti.
L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto nella sua abitazione in regime di detenzione domiciliare come disposto dall’autorità giudiziaria.