Ciambra di Gioia Tauro, autodifesa e polemiche razziste dopo l'incendio nel ghetto rom (VIDEO)

La città si è svegliata sotto una coltre di fumo alla diossina: nelle immagini esclusive di Saverio Caracciolo il racconto di un dramma
di Agostino Pantano
14 luglio 2017
15:17

Risveglio col fumo alla diossina per Gioia Tauro, dopo l’incendio nel quartiere ghetto dei rom italiani. La zona Ciambra ha bruciato per almeno 16 ore e nella mattinata i vigili del fuoco erano ancora all’opera. La città, già piegata da altre emergenze ambientali perché da giorni non si raccolgono i rifiuti per strada, ha fatto i conti con quest’altra bomba ecologica che mai come adesso ha creato preoccupazione.


 

Il rione che sorge nella periferia sud della città del porto, al centro di un recente piano di bonifica voluto dal prefetto Michele Di Bari, è rimasto in questi giorni circondato da rifiuti che piano piano venivano smaltiti. Il rogo sarebbe partito da li, divorando case e baracche. Diverse le famiglie che hanno perso tutto.  

 

 

 

Emanata un'ordinanza di sgombero

Il Comune, attualmente guidato da una commissione straordinaria, ha intanto emanato un'ordinanza di sgombero di alcune palazzine vicine al rogo ancora attivo. Per precauzione gli occupanti delle case sono stati trasferiti all'interno del palazzetto dello sport di contrada Mazzagatti. Il Centro di coordinamento dei soccorsi per l'emergenza incendi, attivato dalla Prefettura di Reggio Calabria, ha messo a disposizione brandine e generi di prima necessità.

 

Agostino Pantano

Giornalista
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