Dopo anni di silenzio intorno al mega incendio che distrusse nell’ottobre 2006 l’attività di officina e rivendita pneumatici dell’azienda lametina Godino emergono dalle dichiarazioni di un pentito le prime rivelazioni sulle motivazioni dietro l’attentato criminale. L’azienda, ricordiamo, bruciò per giorni e del caso si occuparono diverse testate nazionali. Ora, secondo quanto riportato dal sito Lamezia Oggi, da alcuni verbali dell’operazione Chimera, sarebbe spuntato il nome di chi operò personalmente. A pronunciarlo sarebbe stato Luciano Arzente, ex affiliato ai “Cerra-Torcasio-Gualtieri”, diventato poi uno dei protagonisti delle “Nuove Leve”, il gruppo che faceva capo a Umberto Egidio Muraca, finito nell’inchiesta “Perseo”, poi diventato collaboratore di giustizia.
Secondo il pentito nell’attentato ci sarebbe la mano di Francesco Torcasio “Carrà” e la matrice sarebbe estorsiva.  Quello che doveva essere solo un avvertimento da parte della cosca, si trasformò in un incendio che durò due giorni perché all’edificio erano annessi anche l’officina e il deposito di pneumatici, tutti completamente distrutti con danni economici ingenti. L’attentato e le manifestazioni contro la criminalità che ne seguirono diventarono un vero e proprio caso. Forse, addirittura, una sorta di spartiacque a segnare una desiderio di rivalsa della città, da sempre in mano ai clan.