La Corte di Cassazione ha annullato l'ordinanza che disponeva la misura cautelare degli arresti domiciliari. L'imprenditore è accusato di inquinamento ambientale e traffico illecito di rifiuti
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Dovrà tornare a decidere il Tribunale della Libertà di Catanzaro sulla misura cautelare imposta a Francesco Conidi, 31 anni, residente a Polia in provincia di Vibo Valentia, coinvolto nell'inchiesta Imponimento. Finito in carcere con l'accusa di associazione mafiosa, inquinamento ambientale e traffico illecito di rifiuti aggravato dalle modalità mafiose, già il Tribunale del Riesame aveva escluso per l'indagato il reato di associazione mafiosa concedendo gli arresti domiciliari.
Nella giornata odierna la Corte di Cassazione, su istanza presentata dagli avvocati Andrea Mazzotta e Eugenio Felice Perrone, ha disposto l'annullamento dell'ordinanza di misura cautelare con rinvio al Tribunale della Libertà che dovrà nuovamente esaminare la posizione di Francesco Conidi.