La vicenda che ha sollevato diverse polemiche e creato due diversi fronti è finita anche al centro di diverse denunce anonime. Ad annunciare l’indagine il sindaco: «Voglio essere ascoltato»
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Finisce nel mirino della Procura l’impianto di stoccaggio di rifiuti che dovrebbe nascere a San Mango d’Aquino. Ne ha dato notizia il sindaco Luca Marrelli durante il consiglio comunale ad hoc che si è tenuto nei giorni scorsi. In particolare, la discussione si è resa necessaria dopo che due consiglieri di maggioranza hanno chiesto il ritiro della delibera con la quale il Comune ha espresso parere favorevole alla concessione di un immobile nell’area industriale alla ditta.
Gli uomini del Procuratore Gratteri il 9 dicembre scorso hanno acquisito gli atti per verificare alcuni aspetti della vicenda dopo che questa è salita agli onori delle cronache e non solo. Diverse sarebbero le denunce anonime presentate, mentre parallelamente il Comitato San Mango d’Aquino sollevava dubbi sull’opportunità di stoccare rifiuti pericolosi in una zona prossima alle abitazioni cittadine.
Il sindaco Luca Marrelli ha durante il consiglio affermato di avere chiesto di essere ascoltato dalla Procura e di volere avere notizie dell’esito degli approfondimenti. Alla nostra testa ha poi in particolare affermato che il Comune ha «preso atto del subentro della titolarità e, quindi, del passaggio di proprietà tra due soggetti privati. Il potere di autorizzare è in capo alla Regione e precisamente al dipartimento Ambiente che allo stato non ha deliberato il provvedimento definitivo, se e in quale misura stoccare i rifiuti, e all' uopo ha posto in essere la conferenza dei servizi. Si tratta di uno stoccaggio ovvero un deposito temporaneo senza alcuna lavorazione. Il comune, convocato dalla conferenza dei servizi, in data 25.09.2020 depositava la certificazione urbanistica zona Pip ma non ha per legge alcun potere di autorizzazione».
«Ben vengano i controlli - afferma Marrelli - e ho chiesto audizione, nonché le relative determinazioni e conclusioni, anche per capire e sapere chi ha esposto denuncia e conoscerne il contenuto, ma anche per stare più tranquilli non solo noi come amministratori, ma anche tutta la comunità».