I giudici amministrativi di Catanzaro hanno respinto il ricorso presentato dal titolare di uno stabilimento balneare di Cassano Ionio, dopo che il Comune aveva ordinato lo smantellamento del lido
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È una sentenza importante quella emessa dalla seconda sezione del Tar di Catanzaro sulle continue proroghe demaniali per gli affidamenti delle spiagge calabresi ai titolari degli stabilimenti balneari. Il caso in esame, che a cascata tocca tutti, riguarda un lido balneare operante nel comune di Cassano Ionio, in provincia di Cosenza.
La vicenda prende forma da una pronuncia del Consiglio di Stato secondo cui le proroghe delle concessioni demaniali sarebbero state illegittime, ritenendo che fino al 2023 il Governo italiano avesse modi e tempi per risolvere la questione. In sostanza, il massimo organo della giustizia amministrativa italiana sosteneva che fosse necessario rifare tutte le procedure di gara per le concessioni demaniali secondo i dettami dell'Unione Europea. Palazzo Chigi, tuttavia, ha fatto orecchie da mercante. In Calabria, i beni demaniali sono gestiti dai comuni in virtù di una legge regionale, mentre negli altri casi sono amministrati dalle regioni. E cosa hanno fatto gli enti comunali della nostra regione? Visto che il Governo aveva stabilito un'ulteriore proroga di un altro anno, e nonostante questa proroga sia stata dichiarata già inefficace da parte del Consiglio di Stato, i Comuni hanno adottato ugualmente le proroghe per le concessioni demaniali. Questa del Tar di Catanzaro probabilmente è una delle prime sentenze sul tema, un provvedimento che afferma secondo cui tutte le proroghe vengono disapplicate e ritenute illegittime dalla giustizia amministrativa per i motivi sopra esposti.
La prossima stagione estiva dunque è fortemente a rischio se il Governo non interverrà. I comuni infatti per mettersi in regola dovranno preparare un nuovo concorso pubblico per l'affidamento delle aree demaniali.
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Nel provvedimento si fa riferimento all'ordinanza del 20 gennaio 2023, grazie alla quale il Comune di Cassano Ionio aveva ordinato al titolare dello stabilimento balneare di rimuovere le opere mantenute oltre il periodo consentito ed a ripristinare lo stato dei luoghi. Entrambi i provvedimenti sono stati impugnati dinanzi al Tribunale amministrativo regionale, cui è stato chiesto l’annullamento, in quanto emessi senza garantire al privato la partecipazione procedimentale, senza un’adeguata motivazione. «D’altra parte, non sarebbe corretto ritenere che l’occupazione de qua sia avvenuta ab origine senza titolo» ha evidenziato l'organo della giustizia amministrativa.
Il Tar di Catanzaro, nella sentenza, ha scritto che «le norme legislative nazionali che hanno disposto (e che in futuro dovessero ancora disporre) la proroga automatica delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative sono in contrasto con il diritto comunitario». I giudici amministrativi hanno anche evidenziato che, sulla scorta di tali orientamenti, «la concessione demaniale di cui la ricorrente vanta la titolarità ha cessato di avere efficacia».