L'Unione dei sindacati di base informa sulla destinazione dei fondi raccolti e sottolinea che "neanche un euro è giunto dalle istituzioni pubbliche e politiche italiane"
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Ammonta a 52.566,82 euro la somma raccolta a sostegno della famiglia di Soumayla Sacko, il delegato sindacale dei braccianti agricoli che viveva nella tendopoli di San Ferdinando, ucciso il 2 giugno scorso nelle campagne del vibonese a colpi di fucile. Lo rende noto l’Unione dei sindacati di base. «Sono state centinaia - è scritto in una nota - le persone, i compagni che hanno voluto contribuire politicamente ed economicamente e la USB, assieme ai familiari di Soumayla Sacko li ringrazia e li abbraccia uno ad uno».
«Un grande slancio popolare - prosegue la nota - ha consentito di raggiungere questa considerevole somma che sarà interamente utilizzata per il sostegno alla famiglia di Soumayla nonché per le spese, sostenute e da sostenere, per il funerale e il trasbordo della salma in Mali e per le spese legali necessarie a seguire il processo per omicidio nei confronti di Antonio Pontoriero, la nomina del medico legale di parte per l'autopsia, la costituzione di parte civile dei familiari. Neanche un euro è giunto dalle istituzioni pubbliche e politiche italiane nonostante avessimo esplicitamente chiesto che di tali spese si facesse carico lo Stato Italiano». «Fino ad ora - conclude la nota - dei 52.500 euro raccolti ne sono stati spesi 16.113,34 per trasferimento salma, funerali in Mali, pagamento biglietti aerei per i fratelli di Soumaila residenti in Spagna e in Francia e viaggio di Aboubakar Soumahoro in Mali. Sono stati quindi inviati mille euro alla mamma e mille alla moglie. La rimanenza attuale è 36.453,48 euro. Sono in corso contatti con la banca in cui sono depositati i fondi per il trasferimento periodico di una somma mensile, come stabilito con la famiglia Sacko, fino ad esaurimento della stessa, garantendo però un deposito congruo per il pagamento delle spese legali».