«Una normale visita di lavoro e una occasione per parlare con i colleghi di Reggio Calabria e discutere delle tante questioni che sono sul tavolo del Coordinamento investigativo sia sul piano nazionale sul piano internazionale». Così Giovanni Melillo, procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, ha telegraficamente illustrato il senso della visita “a sorpresa” che lo ha visto protagonista di un confronto in Procura, a Reggio Calabria, insieme al procuratore Giovanni Bombardieri che da parte sua ringrazia e incassa: «Siamo contenti dell’attenzione che la Direzione nazionale antimafia e la Procura di Milano ci riservano».

L'incontro di oggi al Centro direzionale di Reggio Calabria, sede della Procura reggina è stato un incontro operativo a cui ne seguiranno degli altri. La giornata prevede infatti una serie di riunioni con tutti i magistrati della direzione Distrettuale di Reggio Calabria, con la partecipazione, appunto, del procuratore nazionale antimafia e della Procura di Milano.

Per Bombardieri l’arrivo di Melillo in città è una «importante testimonianza» dell'attenzione che la procura nazionale, e in questo caso anche la procura di Milano, riservano alla Direzione distrettuale Antimafia di Reggio Calabria con la quale si lavora «sistematicamente in coordinamento». E la visita assume maggiore importanza se si tiene conto dell'operazione svolta sull’asse Milano-Monaco inerente il traffico illecito di rifiuti, in vari Paesi europei, con un giro di false fatturazioni, e attività di riciclaggio.

L’operazione che rientra nell’ambito di un “Action Day”, coordinato da Eurojust per i profili internazionali, con il supporto di Europol, è stata condotta congiuntamente dal gruppo carabinieri per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica di Milano e dell’ufficio federale di Polizia criminale di Monaco di Baviera (Germania). L’operazione si è svolta però anche in collegamento con la Procura reggina in coordinamento proprio con i magistrati tedeschi.  

«L’incontro – ha detto il procuratore Bombardieri – è la testimonianza dell'importanza del Coordinamento. Una sensibilizzazione ulteriore da parte del procuratore nazionale alla tematica del coordinamento investigativo tra uffici distrettuali di tutta Italia anche con le autorità giudiziarie di altri paesi europei ed extraeuropei. Quindi – ha proseguito il procuratore reggino - è un incontro operativo perché riguarderà anche una serie di procedimenti che ci vedono interessati insieme alla Direzione distrettuale Antimafia di Milano, ma è proprio sull'importanza che sta riservando il procuratore Nazionale Melillo al coordinamento investigativo, che siamo qui oggi».

Melillo: «Su giustizia serve coesione istituzionale»

«Intorno al crimine organizzato occorre costruire un tessuto di collaborazione istituzionale più ampio e solido possibile – ha detto il procuratore Melillo -. Il quadro legislativo italiano è assolutamente adeguato alla gravità dei fenomeni criminali e che ovviamente va non soltanto difeso ma perfezionato, rafforzato e integrato. Da questo punto di vista bisogna essere consapevoli che è un problema che hanno tutti gli Stati e che la nostra azione si svolge in una cornice normativa che non si definisce soltanto a livello nazionale ma che trova definizione in ambito sovranazionale e nel diritto internazionale».

Melillo non rinuncia ad esprimersi sul dibattito, sempre più caldo, sui temi della giustizia, convinto com’è che bisogna sottrarre il tema del contrasto alla criminalità mafiosa alle polemiche quotidiane. «Credo che sia invece importante che diventi terreno di coesione istituzionale e terreno di virtuosa collaborazione tra istituzioni diverse».

Melillo: «Eccellente lavoro a Reggio, nonostante la carenza di organico»

Da parte sua Melillo ha esaltato il lavoro del team di magistrati reggini: «I colleghi di Reggio Calabria fanno un eccellente lavoro. Lavorano Certamente in condizioni difficili, fronteggiando fenomeni criminali di straordinaria gravità. Ma noi siamo qui per sostenere il loro lavoro e sostenere il lavoro della Procura della Repubblica di Reggio Calabria che ha ottimi magistrati a guidarla, e un ottimo gruppo di lavoro»

Il procuratore della Dna si è quindi soffermato sulla carenza di organico nella Procura reggina dove, da più di un anno, sono vacanti i posti di due procuratori aggiunti su tre. «Ho sollevato subito, appena insediato nel mio ufficio, il tema. Non mancano soltanto i due aggiunti a Reggio Calabria - ha detto Melillo - ma ci sono Procure distrettuali importanti che attendono la nomina del Procuratore della Repubblica. Ci sono uffici distrettuali che hanno bisogno di integrazione degli organici. Questo è uno dei temi dei quali parleremo anche nei prossimi giorni. Questo – ha concluso Melillo - costringe il collega Giovanni Bombardieri e il collega Giuseppe Lombardo a degli sforzi supplementari, ma vi assicuro che l'operatività della Procura di Reggio Calabria è assolutamente intatta e lo dimostrano i risultati e i metodi di lavoro adottati».