Il 28enne tratto in arresto è stato intercettato mentre organizzava la fuga di tale Saber, un uomo che si nascondeva per scampare a una condanna a 15 anni di reclusione in Tunisia. La rete di contatti e la rottura finale: «È una spia»
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Chi è Saber, l’uomo che Halmi Ben Mahmoud Mselmi, il 28enne tunisino residente a Cosenza, tratto in stato di fermo con l’accusa di terrorismo internazionale, avrebbe cercato di far fuggire dalla Tunisia? Di tale Saber gli investigatori della Digos hanno appreso, attraverso il monitoraggio dello stesso Maselmi, che probabilmente era un soggetto ricercato. Il 12 gennaio 2024 il 28enne, dialogando con tale Marwen dice che Saber era in fuga per mettersi in salvo da una condanna in contumacia a 15 anni e che sarebbe stato tradito da qualcuno. Inoltre Mselmi avrebbe trovato un contatto per organizzare la fuga di Saber verso l’Europa. È il 18 settembre 2024 e il contatto riferisce di aver trovato qualcuno che organizza traversate: un natante sarebbe partito dalla città tunisina di Sfax, che la traversata sarebbe costata 5000 dinari e che per il disbrigo delle pratiche avrebbe potuto delegare la madre.
La latitanza di Saber
Saber in quel frangente si sarebbe dato alla latitanza. Così emerge da una conversazione di agosto 2024 nel corso della quale Saber comunica a Mselmi di aver intenzione di cambiare nascondiglio.
A questo punto il 28enne indagato dice di aver contattato una persona che vive in Francia che, però, non solo non si sarebbe mostrata disposta ad aiutarli ma lo aveva anche bloccato su whatsapp.
Ad ogni modo, dalle intercettazioni apparirebbe l’impegno di Mselmi nel reperire il denaro per la fuga di Saber attivando una rete di persone.
Il tradimento
I rapporti tra i due cambiano radicalmente a partire dal 23 settembre. La fuga di Saber sembra cosa fatta ma, in quella data, Mselmi lo mette in allerta avvisandolo che lo “scafista” a capo della traversata è un informatore delle autorità tunisine che lo avrebbe venduto. Saber riesce a scappare dal rifugio in cui è nascosto ma Mselmi ormai è suo nemico perché lo accusa di aver fatto arrestare dei suoi “fratelli nell’IsIam”. Il 28enne Mselmi è ormai un ex amico che considera Saber un «nemico di Dio» e cova nei suoi confronti propositi di vendetta. La ragione è duplice: ha tradito i fratelli musulmani e Mselmi ha paura che possa tradire anche lui. Così ordina a un altro suo fedele amico di avvisare tutti i loro contatti in Tunisia del tradimento di Saber.
Vicendevoli minacce
Qualche tempo dopo, Mselmi sarebbe riuscito ad avere un contatto telefonico con Saber. I due – racconta Mselmi a una terza persona – si sarebbero minacciati a vicenda. In particolare Saber avrebbe avvertito che non sarebbe mai caduto da solo ma avrebbe trascinato l’ex amico con lui.
Saber ormai, nella mente di Mselmi, è una spia e un traditore, uno dal quale guardarsi se fosse arrivato in Italia perché informatore delle Forze dell’ordine.