Un mese dopo la morte di Andrea Pisano sono ancora tanti gli interrogativi sulla dinamica dell'incidente che ha strappato alla vita il giovane, originario di Castrolibero, lungo la statale 18 tra gli abitati di Belvedere Marittimo e Diamante. Il 19enne era al volante della sua Opel Corsa, nel pomeriggio del giorno di Natale. Aveva percorso appena un chilometro dalla casa di contrada Santa Litterata da cui era partito per raggiungere la madre a Maierà. Nei pressi di una piazzola di sosta è finito fuori strada, precipitando lungo una scarpata non protetta da guard rail. Per lui un impatto fatale.

L'inchiesta della Procura

Ma perché, alla fine di un rettilineo su cui non compaiono tracce di frenata, il ragazzo ha perso il controllo del veicolo? A questa domanda sta cercando di dare una risposta anche la magistratura. Il sostituto procuratore del tribunale di Paola, Maria Francesca Cerchiara, ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di omicidio colposo a carico di ignoti e nominato un perito. Elementi importanti potrebbero giungere anche dai dati registrati dalla scatola nera montata sull'auto dalla compagnia assicuratrice.

La telecamera non funzionante

Un contributo decisivo all'accertamento della verità avrebbe potuto fornirlo questa telecamera montata a ridosso della piazzola di sosta. Ma a quanto pare, non era funzionante. Pochi metri più avanti però, c'è un altro dispositivo di sorveglianza. Ma sorge il dubbio che nell'immediatezza molti particolari siano stati tralasciati. Sul luogo dell'incidente infatti, ci sono ancora alcuni rottami, appartenenti probabilmente proprio all'auto di Andrea. Il giovane non era distratto dal telefonino: lo smartphone, recuperato integro, non rileva traccia di attività nel frangente in cui l'incidente si è verificato.

Chi ha allertato i soccorsi

Solo due ore più tardi verrà dato l'allarme. Ma anche su questo resta un alone di mistero. La famiglia non è ancora riuscita a sapere da chi siano stati attivati i soccorsi. E sperano che le indagini possano chiarire come siano andate le cose. «Qualcuno deve aver chiamato i carabinieri e i vigili del fuoco intervenuti sul posto. Ma chi? Penso sia un nostro diritto saperlo». La mamma di Andrea, Monica Parise, dopo l'appello a Chi l'ha visto, anche dai canali de La C invita chiunque sia transitato nel primo pomeriggio del 25 dicembre scorso da quel tratto stradale, a fornire qualsiasi elemento possa essere utile a ricostruire l'accaduto.

L'ipotesi della famiglia

«Mio figlio stava percorrendo un tratto rettilineo. Ci deve essere stato qualcosa o qualcuno che lo ha mandato fuoristrada - ipotizza la donna - Forse un'automobilista proveniente dalla direzione opposta ha invaso la sua corsia costringendolo a sterzare verso destra. Poi la sfortuna ha fatto il resto, perché ha imbucato gli unici due metri in cui il guard rail mancava completamente. Questa circostanza lo ha fatto finire sotto il viadotto. Oppure potrebbe essere stato urtato da un altro veicolo».

Nessuna violazione del lockdown

La mamma di Andrea poi sottolinea come quel breve tragitto non violasse la zona rossa imposta quel giorno dalle norme anti-Covid. «Io ero di servizio alla postazione della guardia medica di Maierà - precisa Monica Parise - Per rimanere insieme nel periodo natalizio l'intera famiglia si era trasferita nei giorni precedenti nella nostra casa di Belvedere Marittimo, nel rispetto del Dpcm emanato per quei giorni. E anche il breve spostamento di quel pomeriggio rientrava tra quelli consentiti».

Le passioni di Andrea

Andrea Pisano era stato campione italiano di Squash. Poi aveva abbandonato la disciplina per dedicarsi agli studi universitari. Frequentava il corso di laurea in ingegneria meccanica all'ateneo di Arcavacata. Il prossimo 3 febbraio avrebbe compiuto vent'anni. Nel video l'intervista rilasciata dalla madre al nostro network.