VIDEO | Drammatica esperienza di una donna di Corigliano Rossano che si racconta e ringrazia il personale sanitario per il supporto e il sostegno ricevuti
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Dopo oltre 40 giorni vince la dura battaglia contro il coronavirus. Sono stati momenti difficili quelli vissuti da una donna di Rossano che, ancora oggi, non si spiega come possa essere stata contagiata considerato che svolge la sua vita quotidiana in casa.
Tutto nasce quando inizia ad accusare i primi sintomi di stanchezza e febbre. Assume alcuni farmaci prescritti dal medico di famiglia, ma a distanza di qualche ora inizia ad avere problemi respiratori e mancanza di fiato. Qui i familiari contattano il 118 i cui sanitari trasferiscono la paziente in pronto soccorso a Rossano. La donna si racconta con voce rotta ed emozionata. In pronto soccorso i sanitari procedono al tampone che risulterà successivamente positivo.
È il periodo delle lunghe file di ambulanze a Cosenza e Rossano per la mancanza di posti letto. Dopo ore e ore di ricerche, si riesce a trovare un posto libero a Reggio Calabria dove resterà ricoverata per lunghi giorni. La condizione di isolamento e di solitudine è stata in parte superata dalla disponibilità dei sanitari che hanno sostenuto e supportato la paziente. Uno dei momenti più tristi è stato l’interruzione di ogni rapporto con i propri familiari per tutto il periodo di tempo intercorso.
«È stata una brutta esperienza, vedevo altri pazienti morire sotto i miei occhi. Difficile rimuovere e dimenticare. Ringrazio i sanitari di Rossano, Reggio e Gioia Tauro per il trattamento e l’accoglienza ricevuti. E anche per la possibilità concessami di poter vedere i miei familiari in videochiamata. Grazie a tutti di cuore». Una testimonianza fuori dal coro se si tiene conto della mole di negatività versata sul sistema sanitario calabrese.