La testimonianza di una donna che era in fila quando il sistema si è bloccato facendo saltare le prenotazioni: «Ogni mattina si arriva anche alle 5:30 e si cominciano a segnare i nomi su un foglio. C’è gente anziana e sola che non sa come fare»
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Per la signora Eugenia questa giornata è stata un’odissea. Le accade ogni due mesi di affrontare la grande l’onda d’urto del Cup di Lamezia Terme ma oggi è stata più pesante del solito. Perché la prenotazione delle visite specialistiche oggi pomeriggio è saltata e gli utenti sono stati rimandati a casa. Questo significa che domani la bolgia sarà peggiore, al solito caos si sommeranno coloro che oggi non sono riusciti a fare una prenotazione.
«Stiamo andando in tilt – dice la signora Eugenia – e domani ci sarà un macello».
Poi si chiede: «E se mia mamma era da sola come faceva?». La mamma di Eugenia soffre di insufficienza renale e ogni due mesi deve fare una visita nefrologica.
«Questa mattina sono stata in farmacia per fare la prenotazione ma mi hanno detto che a Lamezia non c’era posto. Se volevo c’era un posto ad aprile a Catanzaro. Ma io ho rifiutato e nel pomeriggio sono andata al Cup dell’ospedale perché volevo chiedere spiegazioni».
Eugenia ci racconta di essersi presentata alle 14:30 per prendere il numerino dal totem che entra in azione alle 15. Prima di lei c’erano altre 25 persone.
Alle 15:30 passate cominciano a chiamare i primi due numeri. Poi si blocca tutto. «È arrivato un vigilante e ci ha detto che potevamo andare via perché si erano bloccate le prenotazioni delle visite specialistiche». Vanno avanti le accettazioni delle analisi e il pagamento ticket ma niente prenotazioni per le specialistiche.
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«Sistema di prenotazioni bloccato»
«Ci hanno solo detto che il sistema delle prenotazioni era bloccato – continua Eugenia – io non capivo perché e ho chiesto di parlare con qualcuno ma non si può parlare con questa gente. Gridavano. Sembra che abbiamo sempre torto noi che stiamo qui in fila ad aspettare».
«In fila dalle cinque del mattino»
Poi Eugenia ci racconta il farraginoso sistema per prenotarsi allo sportello Cup che si mette in moto ogni giorno.
«La gente arriva anche alle 5:30/6:00 del mattino. Un vigilante dà un foglio e una penna e le persone cominciano a segnare i nomi dal primo arrivato in poi. Alle 8 si aziona il totem dei numeri e la gente comincia a prendere il numerino secondo la priorità scritta sul foglio. Un giorno sono arrivata alle poco dopo le 10:15 del mattino e il totem era già spento. Gli sportelli del Cup, invece, aprono alle 8:30 e chiudono alle 12:30. Ci sono poche sedie, si sta in piedi per ore. No, non c’è un buon sistema».
Eugenia pensa a sua madre che, per fortuna, non è da sola. «Ma io di gente da sola ne vedo tanta – dice –. Un giorno c’era una signora anziana col bastone, non sapeva come fare e l’ho accompagnata a casa io».