Saranno ben pochi, in Calabria, i medici che beneficeranno del reintegro in servizio in virtù del decreto legge, di recente approvato dal Consiglio dei Ministri, che in sintesi ha anticipato al primo di novembre la scadenza dell’obbligo di vaccinazione anti-covid per coloro che esercitano professioni sanitarie.

Ad esempio, l’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Catanzaro si è uniformata pedissequamente alle norme fin dall’introduzione dell’obbligo prima e della sospensione dal servizio poi in conseguenza del rifiuto a vaccinarsi. E all’esito delle prime verifiche eseguite sugli albi risultavano 35 iscritti non ancora vaccinati.

Tuttavia, alcuni di questi successivamente hanno contratto il virus e sulla scorta di una circolare ministeriale hanno beneficiato di una sorta di salvacondotto: l’infezione genera la produzione di anticorpi equiparati alla somministrazione di una dose di vaccino e così in molti hanno ottenuto dapprima una moratoria della sospensione dal servizio di sei mesi, successivamente estesa ad un anno.

Insomma, al momento del varo del decreto legge che stabilisce il reintregro dei medici no vax, una buona parte di camici bianchi era già beneficiaria della proroga al 31 dicembre 2022, altri ancora risultavano ancora iscritti all’albo benché - per sopraggiunti limiti d’età - non esercitassero più la professione sanitaria da tempo. All’esito di questa scrematura sono solo 4 i professionisti che l’ordine dei medici di Catanzaro ha reintegrato in servizio per effetto della nuova norma.