VIDEO | Ai funerali di Domenico Mazzeo, nella piccola chiesa matrice di San Costantino Calabro, la commozione di un'intera comunità. Lo zio del bambino: «Abbiamo sentito la vostra vicinanza»
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La piccola chiesa matrice del paese contiene a stento la moltitudine di persone che ha voluto rendere l’ultimo saluto a Domenico Mazzeo, 13 anni appena, stroncato da un malore mentre si trovava nel cortile della sua scuola, a San Costantino Calabro, nel Vibonese. Una comunità sopraffatta dall’incredulità e dal dolore, quella che si è voluta stringere commossa alla famiglia. Ad essa si è rivolto il vescovo Attilio Nostro provando a lenire, con le sue parole, un'inconsolabile sofferenza.
L’ultimo saluto | La comunità di San Costantino in lacrime: oltre tremila persone al funerale del 13enne morto a scuola
Oltre tremila le persone che hanno accolto l’arrivo del feretro in chiesa. Tra loro anche i membri della comunità scolastica che ha assistito alle ultime ore di vita del tredicenne, sulle cause della cui morte serviranno ora ulteriori approfondimenti, anche dopo l’accertamento di un disturbo cardiaco, emerso dall’autopsia svolta ieri su indicazione della Procura di Vibo Valentia. Una tragedia che investe tutti, a partire proprio dai compagni di classe e dal corpo docente. «Te ne sei andato senza dire una parola – dice con voce rotta dal pianto una cugina - la tua assenza fa un rumore indescrivibile». È poi intervenuta la dirigente scolastica Luisa Vitale: «Se è vero che Domenico si è portato via una parte di noi, è altrettanto vero che una parte di Domenico resterà per sempre nei nostri cuori».
Tutto il paese si è unito alla costernazione del lutto cittadino proclamato dal sindaco Nicola De Rito, con la sospensione di tutte le iniziative natalizie, per una vicinanza che ha toccato nel profondo i familiari del piccolo Domenico. «Ringraziamo di cuore tutti voi per la vicinanza - ha detto Lorenzo Denami, zio di Domenico – per le telefonate, i messaggi, per le vostre parole che arrivavano dal cuore e quando un gesto viene dal cuore per noi è la preghiera di Dio che si fa carne. Abbiamo sentito la vostra vicinanza».