Chi ha finanziato la campagna elettorale di Mario Oliverio nel 2014? Prova a dare una risposta il settimanale Panorama, che ha visionato la lista di quanti hanno sostenuto economicamente il governatore nella sua corsa alla presidenza della Regione. Importi tutto sommato contenuti, ma che secondo il settimanale edito dalla Mondadori hanno costretto Oliverio a una “riconoscenza” post elettorale, assicurando incarichi e affidamenti diretti a favore di chi l’aveva aiutato.

 

«Il primato tra le aziende finanziatrici - si legge nell’articolo a firma di Giuseppe Meduri - spetta all’Istituto Sant’Anna di Ezio Pugliese, nota casa di cura di Crotone, che versa ben 10mila euro il 7 novembre; le imprese edili Gramar costruzioni generali di Claudio Marino ed Elia Grasso e Nazzareno Guastalegname contribuiscono con 5mila euro ciascuna». Panorama non precisa quale sarebbe stato in questo caso il vantaggio ottenuto dopo l’elezione si Oliverio, ma tant’è.

 

Tra i finanziatori singoli vengono citati, con un versamento di mille euro, anche «Pasqualino Saragò e Annarita Sganga, genero e figlia di Giorgio Sganga, presidente della fondazione nazionale dei commercialisti». «Con decreto del presidente Oliverio 176 del 2015 – si legge ancora nel pezzo -, Pasqualino Saragò è nominato componente esterno dell’Organismo interno di valutazione e, poi, revisore unico dei conti dell’Arpacal. Sganga invece è chiamato da Oliverio a ricoprire il ruolo di commissario della camera di commercio di Catanzaro».
Mille euro avrebbe versato anche l’autista di Oliverio, Giovanni Varca, «anche se il 4 dicembre, riceve 950 euro a titolo di compenso per l’attività svolta durante la campagna elettorale». «Varca, nei fatti finanziatore con appena 50 euro – scrive Panorama -, il 18 dicembre firma il contratto con la Regione Calabria come autista del presidente con uno stipendio di 37mila euro annui».

 

Ma il finanziamento più spinoso, secondo il settimanale, è quello di 2mila euro fatto da Antonio Spadafora, amministratore unico dell’azienda boschiva F.lli Spadafora, tra i fermati dell’inchiesta Stige.

 

Sulla questione è intervenuta l’eurodeputata Laura Ferrara (M5s), che ha chiesto al governatore «un chiarimento ed un atto di trasparenza».
«L’articolo – ha continuato l’esponente cinquestelle - mette inoltre in evidenza come alle donazioni siano seguite, una volta eletto Oliverio, nomine o affidamenti diretti nel caso di aziende. Atti legittimi sotto il profilo della legalità ma discutibili dal punto di vista etico e politico. Fra i finanziatori è innegabile che vi siano dei portatori di interessi dai quali è stato difficile smarcarsi una volta ricevuto il sostegno economico».