È a tutti noto che i rischi per la salute globale sono in aumento. L’uomo, gli animali e l’ambiente fanno parte di un unico macrocosmo che si è originato e che esiste grazie a forti interdipendenze ed interazioni reciproche. Salute umana e salute ambientale sono un binomio inscindibile, i cui vari componenti devono permanere in equilibrio in modo sostenibile.

Altrettanto noto risulta come i rischi non riguardino solo l’uomo. I cambiamenti climatici, le pratiche agricole non sostenibili, la globalizzazione, il commercio di specie selvatiche offrono molteplici opportunità agli agenti patogeni di evolversi in nuove forme, rendendo gli eventi di propagazione dagli animali all’uomo, e viceversa, più frequenti e intensi. Per salvaguardare l’ambiente occorre preservare la biodiversità, e gli alberi, oltre a rappresentare il polmone verde del nostro pianeta svolgono un ruolo fondamentale nel mantenere l’omeostasi climatica e ambientale.

È particolarmente importante prevenire, prevedere, individuare e rispondere alle minacce sanitarie globali come le pandemie ma anche controllare aspetti essenziali come l’inquinamento e la lotta alla resistenza antimicrobica. Gestire questi gravi rischi per la salute globale non è possibile effettuarlo da soli. Richiede la piena collaborazione dei settori della salute animale, umana, vegetale e ambientale. In una parola, è necessario un approccio olistico.

Tale metodo, adottato da “One Healt”, generato dall’OMS, è teso a bilanciare e ottimizzare lo stato di salute degli elementi che compongono il sistema. La visione olistica è la metodologia fondamentale per gli specialisti in Medicina interna, laddove viene affrontata la complessità.

FADOI (Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti), ha tra le missioni, quella di garantire l’appropriatezza delle scelte, il miglioramento e la definizione dei percorsi assistenziali e di promuovere la cultura in ambito sanitario. Il comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri opera a tutela della qualità della vita e di un uso sostenibile degli ecosistemi del nostro Paese, sottolineando quanto ciò sia fondamentale per l’uomo e per gli altri esseri viventi.

L'arma dei carabinieri ha il compito e la mission anche dell'educazione ambientale. Da qui nasce la collaborazione e la condivisione trasversale tra attori istituzionali e sociali del Paese finalizzate alla risoluzione delle delicate problematiche ambientali che hanno ripercussioni sulla salute dell’uomo.

Il progetto nazionale “Un albero per la salute” prevede la donazione e la messa a dimora negli ospedali italiani di giovani alberi da parte dei Carabinieri Raggruppamento Biodiversità in collaborazione con la FADOI. Il progetto “Un albero per la salute” è un disegno speciale inserito nell’ambito del piano “Un albero per il futuro”.

La piantumazione degli alberi donati dai Carabinieri Raggruppamento Biodiversità per l’anno 2023 sarà effettuata in trenta ospedali italiani il 4 ottobre 2023. L’ospedale di riferimento in Calabria, per l’inaugurazione del progetto sarà il presidio Pugliese dell’Azienda Universitaria-Ospedaliera “R. Dulbecco” di Catanzaro. Il Presidio “Pugliese” è uno dei trenta ospedali Italiani che prendono parte attivamente a tale progetto che avrà una durata complessiva di tre anni.