VIDEO | La donna fu svegliata nel cuore della notte da sua madre, che le annunciava al citofono l'omicidio della 32enne. Nel giorno del secondo anniversario della tragedia, ha affidato il ricordo di quella notte a LaC News24
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Della tragedia di Ilaria Sollazzo, la 32enne uccisa a Scalea dall'ex compagno Antonio Russo il 2 ottobre 2022, sappiamo oramai tutto, o quasi. Lei ha una storia con il suo futuro aguzzino che dura tre anni e che li rende genitori di una bimba. In nome dell'amore, Ilaria comincia subito una convivenza, ma il rapporto scricchiola. Lui ha qualche anno di meno, 25, e forse gli obiettivi di vita non coincidono. Dopo tanti alti e bassi, la relazione si interrompe ad agosto e lui se ne va via di casa. Poi nel mese di settembre ha un ripensamento, ma la donna dice basta a quella storia altalenante che la fa soffrire e mette un punto, va dritta per la sua strada. Lui quella decisione non l'accetta e impone la sua, senza appello. Dopo averla attesa in auto sotto casa, di notte e a luci spente, impugna la pistola e apre il fuoco. Senza pietà. Uccide e si uccide. Le loro vite finiscono tragicamente in una manciata di secondi in una stradina buia di via Borsellino.
La testimonianza della sorella
Ora Maria Pia Sollazzo, sorella di Ilaria, affida a LaC News24 il racconto di quegli attimi concitati. Lei e i suoi famigliari vivono proprio a pochi metri da luogo della tragedia e quella notte furono svegliati dal rumore degli spari. «Io quei momenti me li ricordo ogni sera quando vado a letto - dice Maria Pia -. Io stavo dormendo, i miei figli quella sera non erano usciti, per fortuna, perché di solito uscivano e poi tornavano insieme con la zia, si davano appuntamento». Ilaria, invece, quella sera è andata a una festa di compleanno e imbocca la strada di casa, a bordo della sua auto, poco dopo le 2 del mattino. «A un certo punto - continua la sorella - sento citofonare all'impazzata e mi sveglio di scatto, non capisco». Ma si preoccupa e corre alla porta: «Mi trovo mia madre attaccata al citofono che mi urla “Ha ammazzato tua sorella. Ti ha ammazzato tua sorella. Corri, corri che tua sorella è morta”. Io non capivo, non riuscivo a capire e guardavo intorno, vedevo solo le luci dell'autoambulanza e i lampeggianti dell’auto dei carabinieri». Ma poi capisce che a Ilaria è accaduto qualcosa: «Io pensavo “forse è ferita, non sarà morta”, e corro, corro a piedi scalzi, vado a vedere cos'era successo».
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Il tragico destino
A quel punto Maria Pia si reca in giardino, è disorientata. «Mi viene incontro mio fratello con una maglia piena di sangue e mi dice “Maria Pia, llaria non c'è più, è morta”. Mio fratello è stato il secondo a scendere in strada dopo Giovanna (l’altra sorella, ndr) e ha tentato di farle la respirazione bocca a bocca, l'ha presa in braccio perché sentiva dei rantoli e quindi voleva rianimarla. In realtà erano gli ultimi rantoli, perché Ilaria è morta sul colpo». Lo hanno letto dalle carte dell'indagine aperta dalla procura di Paola. «Gli ha sparato un colpo alla tempia», dice riferendosi all'assassino della sorella, senza mai nominarlo. «Ilaria non ha sofferto, non l'ha proprio visto arrivare, tant'è che l’hanno trovata con le mani nella borsa che cercava le chiavi per aprire il cancello e la cintura allacciata». Lui, invece, l'hanno trovato accasciato sul marciapiede, accanto alla portiera dell'auto di Ilaria, con una pallottola conficcata nel petto.