C’è un cuore che batte nel cuore di Riace. È quello del villaggio globale di Mimmo Lucano dove, nel giorno del ricordo per le vittime della tragedia di Cutro, le fiaccole hanno illuminato la piazzetta Donna Rosa per lanciare un messaggio di solidarietà in memoria dei migranti morti in mare un anno fa. Un momento sobrio e silenzioso, volutamente non autorizzato, ma dall’alto valore simbolico, guidato dall’ex sindaco del piccolo borgo della Locride.

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«Non possiamo restare indifferenti rispetto a quanto è accaduto - ha espresso Lucano - è stato sicuramente il punto più basso dell’attuale Governo, in cui è venuta fuori la dimensione di disumanità. Quella tragedia si poteva evitare. L’accoglienza non produce la morte, la guerra e le armi sì. Cosa è cambiato dalla strage di Lampedusa a quella di Cutro? Niente. Anzi, è tutto peggiorato”

La fiaccolata di Riace è stata volutamente non autorizzata, un chiaro messaggio dal retrogusto provocatorio rispetto ai recenti fatti di Pisa. «Manifestare la solidarietà al popolo palestinese non può essere motivo di repressione. Un atteggiamento ingiustificabile da parte della polizia, scene che in Italia non si vedevano da anni. È stata praticata violenza contro ragazzi innocenti. Quei manganelli li ho sentiti sulla mia pelle. A loro rimarrà un trauma di un’esperienza drammatica. Ordini dall’alto? Nessuna giustificazione».