VIDEO | L'unità rappresenta un vero fiore all'occhiello per la Guardia di finanza di Reggio contro il narcotraffico. I pastori tedeschi presenti sono due Edin e Kimba e a breve vedranno l'ingresso di una nuova cucciola
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Non solo prevenire e contrastare il traffico e lo spaccio di droga, ma anche impedire l’ingresso, e il conseguente mercato illegale, sul territorio dei tabacchi di contrabbando. È questo lo scopo dell’Unità cinofila della Guardia di Finanza che a Reggio Calabria rappresenta un fiore all’occhiello dell’intero corpo. Sono tanti i servizi che effettuano quotidianamente sull’intera provincia dello Stretto. Oltre ad essere impiegati durante eventi pubblici come concerti, manifestazioni e raduni, i Cinofili pattugliano porti, aeroporti e i collegamenti sia stradali che ferroviari.
A Reggio la squadra, comandata dal maresciallo ordinario Francesco Valenti, è composta da due bellissimi pastori tedeschi: Edin, il cui conduttore è il finanziere scelto Cosimo Patti, e Kimba - il cane addestrato per la ricerca del tabacco - con il conduttore, ossia il vicebrigadiere Salvatore D’Aguì. A breve l’unità vedrà un nuovo ingresso: la cucciolotta, di 14 mesi, Siria che è in fase di addestramento e non appena terminerà il suo percorso prenderà “servizio” nella squadra insieme al suo conduttore, il vice brigadiere Saverio Pitasi. Diventare un finanziere a “quattro zampe” non è per nulla facile: ci vuole tanto addestramento e non si smette mai di studiare.
Occorre, però sfatare un'errata convinzione. Il cane durante l’addestramento non viene mai in contatto con la droga, ma viene usata una sostanza simile non nociva, il cui odore è uguale a quello dello stupefacente. Quest’odore è associato a una ricompensa. Si tratta di un manicotto di spugna che è il suo compagno di gioco. Per il cane infatti, l’addestramento è un momento importante di crescita che avviene nella massima sicurezza e all’insegna del divertimento. Per l’animale è quindi un gioco e per la società invece, ciò permette di far ottenere alle fiamme gialle dei risultanti importanti.
L’attenzione della Guardia di Finanza reggina, diretta dal comandante provinciale Flavio Urbani, è massima. Uno degli obiettivi strategici infatti, è proprio il contrasto al traffico e allo spaccio illegale sia di droga che di tabacchi di contrabbandi. Come ci spiega il maggiore Giovanni Andriani, comandante del Gruppo reggino, «nell’ultimo anno sono stati effettuati 100 interventi. Il 60% si è concluso con la segnalazione alla Prefettura per la detenzione degli stupefacenti ad uso personale mentre oltre il 40% si sono conclusi con la denuncia all’autorità giudiziaria e all’interno di questa percentuale 10 persone sono state arrestate. In tutto oltre 90 sono stati i chili di droga sequestrata tra marijuana hashish e cocaina. E 40 invece, sono i chili di tabacchi sequestrati.