Gioia Tauro, si consegna alla polizia dopo due mesi di latitanza

Alessandro Cutrì è ritenuto complice di Salvatore Pisano e Salvatore Calabrese sorpresi il 3 settembre scorso con 50 kg di hashish sull’auto

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di Francesco Altomonte
15 novembre 2019
13:06

Si è consegnato questa mattina al commissariato di polizia di Gioia Tauro, guidato dal primo dirigente Diego Trotta, Alessandro Cutrì. Era latitante dal 3 settembre scorso, quando i poliziotti della città del porto avevano arrestato due suoi presunti complici, Salvatore Pisano e Salvatore Calabrese con l’accusa di detenzione e trasporto illecito di sostanze stupefacenti. I due erano stati fermati con 50 chili di hashish, con l’aggravante dell’ingente quantitativo, suddivisa in 50 panetti da 1 chilo ciascuno.

 


L’operazione antidroga si era svolta lungo l’arteria autostradale A2 Sa-Rc corsia sud, dove, in direzione Rosarno, nel tratto ricadente nell’area comunale di Candidoni, una pattuglia del commissariato notava il transito, a forte velocità, di un’autovettura, che effettuava manovre repentine. Insospettiti dal comportamento, gli agenti avevano deciso di inseguirla e, dopo averla fermata all’altezza dello svincolo autostradale di Rosarno, avevano identificato i due uomini. Durante la perquisizione dell’auto erano stati rinvenuti 50 panetti di sostanza stupefacente occultata nell’abitacolo. Gli agenti, quindi, avevano sequestrato lo stupefacente e arrestato i due per detenzione e trasporto illecito di sostanza stupefacente. L’arresto è stato poi convalidato dall’autorità giudiziaria di Palmi, che ha disposto la custodia cautelare in carcere.

 

Cutrì, secondo la ricostruzione della polizia, avrebbe svolto il ruolo di staffetta e sarebbe riuscito a fuggire facendo perdere le sue tracce. Una fuga conclusasi questa mattina quando, sentendo ormai vicino l’arresto, ha deciso di consegnarsi al commissariato di Gioia Tauro.

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