L'inferno della Libia, l'Italia e il sogno di giocare a basket: gara di solidarietà per Daouda

VIDEO | Il 26enne ha perso la gamba sinistra in seguito ad un ferimento dopo essere stato sparato su un barcone diretto a Reggio Calabria. Partita la raccolta fondi su Facebook per donare al giovane una carrozzina adeguata che gli consenta di partecipare al prossimo campionato

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di Angela  Panzera
25 agosto 2018
13:14

Daouda deve giocare, Daouda merita un futuro. Partita su Facebook la gara di solidarietà per acquistare una carrozzina da basket da donare al giovane 26enne. Daouda Sow è uno dei tanti ragazzi sbarcati a Reggio Calabria nel febbraio del 2017. Quello che doveva essere un viaggio della speranza si è tramutato in una tragedia. Dopo aver raggiunto la Libia dal Senegal- dove ha lasciato gentiori e frateli, Daouda è stato sparato alla gamba sinistra. Un volta giunto in riva allo Stretto i medici l’hanno dovuta amputare.  Aveva perso troppo sangue e la ferita aveva mandato in cancrena l’arto. Non c’è stato nulla da fare.

 


Sul ferimento, il giovane non è mai riuscito a raccontare i dettagli. È stato un trauma così forte che per mesi si è chiuso nel dolore. La sua vita però sta cambiando grazie alla società "Reggio basket in carrozzina", allenata da Antonio Cugliandro e presieduta da Stefano De Felice,  con cui Daouda gioca dal novembre scorso. E se Daouda, il quale è ospite in una comunità che si sta prendendo cura di lui, può giocare a basket è stato grazie, non solo alla compagine tecnica e societaria ma, anche alla Istituzioni e alla Prefettura di Reggio Calabria che gli hanno permesso di ottonere il permesso di soggiorno “per motivi umanitari”. Senza permesso infatti, non avrebbe potuto essere tesserato. Per affrontare però, il prossimo campionato occorre che abbia una carrozzina adeguata. Quella in suo possesso non gli permette infatti, di muoversi in modo corretto e c’è anche il rischio che si faccia male.

 

«L’obiettivo di avere una carrozzina- afferma alla nostra testa l’allenatore Cugliandro- che può sembrare solo un semplice attrezzo sportivo non è solo quello ma, è una possibilità da dare in più a questo ragazzo straordinario, una possibilità di tornare a sentirsi come gli altri, di vivere esperienze che per lui, in questo momento, sono impensabili». Tanto fino adesso è stato fatto, ma tanto ancora bisogna fare per permette a Daouda di giocare. Al momento sono stati raccolti 1.550 euro, sui 2.200 euro necessari. L’appello di coach Cugliandro è quindi quello di continuare a donare tramite la pagina Facebook  “una carrozzina da basket per Daouda”.

 

«Chiediamo l’aiuto di tutti- ha concluso l’allenatore- per realizzare il sogno di questo ragazzo; voglio ricordare che noi siamo l’unica realtà calabrese che pratica questo sport e tra le mille difficoltà disputeremo a breve il campionato sin serie B per questo abbiamo bisogno di appoggio e sostegno».

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