VIDEO E FOTOGALLERY | La cerimonia funebre officiata da don Alfonso Napolitano nel piazzale adiacente all'oratorio salesiano. I genitori e gli amici della 20enne hanno accolto il feretro in lacrime
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Un lungo applauso ha accolto il feretro di Simona Cavallaro, la 20enne uccisa nella pineta di Satriano giovedì scorso da un branco di cani da pascolo, nel cortile dell'oratorio di Soverato, città della ragazza. Migliaia di persone hanno voluto portare il loro estremo saluto e stringersi attorno al dolore straziante di mamma Angela, papà Alfio e del fratello gemello Pietro. A presiedere la celebrazione funebre è stato il parroco don Alfonso Napolitano che cercando parole di conforto ha spiegato che gli atteggiamenti più consoni per sopportare il peso della sofferenza della morte sono il silenzio, le lacrime e la preghiera.
Il conforto nella fede
«Carissimi familiari e amici tutti di Simona, voglio accostarmi al vostro immenso dolore con grande rispetto e con tutta la tenerezza che meritate, con tutta la solidarietà di cui sono capace. Vi confesso - ha detto don Alfonso nel corso dell'omelia - che faccio fatica a trovare le parole più giuste in questo momento ma permettetemi di venire a voi con l'abbraccio di tutti i presenti. In momenti come questo è difficile pronunciare quelle parole che possano scendere lentamente nel cuore e lenire la sofferenza e il dolore, i sentimenti, le emozioni, sono più forti di ogni ragionamento e di ogni riflessione. Siamo qui radunati per chiedere alla nostra fede una parola di luce, una grazia di speranza, un conforto per la vita. Perchè la morte? Ce lo domandiamo ogni volta, la parola di Dio è la sola che può illuminare nel buio del dolore e della sofferenza. Siamo raccolti in preghiera per accompagnare la nostra cara Simona nel suo ingesso nell'eternità. L'esperienza della morte è sempre qualcosa di sconvolgente perchè richiama le nostre fragilità da un momento all'altro, improvvisamente.
«Simona è tra noi»
Qui, accanto alla salma sembra la fine di tutto. La morte appare uno scoglio su cui si infrangono i sogni, le speranze, le fatiche. Ma è possibile che questo sia la fine? Questo è solo ciò che appare, ci ha ricordato la parola di Dio, la realtà è diversa: le anime dei giusti sono nelle mani di Dio, nessuno tormento le toccherà. Con un nodo alla gola a nome di tutti, ti dico, Simona, che vorremmo ancora sentire la tua voce, gua rdare i tuoi occhi, il tuo volto. E vorremmo che forse adesso ci spiegassi veramente il mistero della vita e della morte, il mitsero dell'amore. Un amore che tutti quanti cerchiamo. Cari fratelli e sorelle la morte crea un distacco, certo, ma non preclude la possibilità di continuare a rappoortarci con coloro che non sono più tra noi. Simona è qui, Simona è con voi. Dovunque sarete voi, Simona sarà sempre con voi - ha aggiunto il parroco rivolgendosi alla famiglia della ragazza -. Questa è la nostra fede: è la certezza che Simona è stata afferrata dall'amore di Cristo ed ora è stretta tra le sue braccia e ha scoperto quell'amore vero che mai nessuno ci potrà togliere. Cara Simona, ora hai incontrato la vera vita, Cristo risorto sia la tua gioia, la tua vita eterna. Cara Simona, fidati di Cristo e vivi per sempre con lui nel suo eterno amore».
L'omaggio del maestro di kick boxing e il ricordo del fratello
Autorità, associazioni, cittadini, amici di Simona. Il dolore per la tragica morte della 20enne ha scosso tutti. Al termine della celebrazione eucaristica la consegna della cintura nera di kick boxing per Simona da parte del suo maestro Vito Gidari in un clima di profonda commozione e poi la lettura da parte di un amico dell'ultima lettera scritta dalla giovane a papà Alfio in occasione del suo compleanno e le parole, rotte dalle lacrime, del fratello Pietro: «Il vostro supporto per noi è come aria. Ieri sera ho assistito al primo miracolo di mia sorella perchè mia madre non riesce a dormire e io le sono accanto ogni notte. Di solito dorme benissimo anche se ci sono rumori. Mio zio avrebbe pagato tutto l'oro del mondo per vederla riposare. Così, standole accanto e pensando solamente a cose positive su Simona, a quando correva per casa o rubava i miei giochi, a quanto le piaceva mangiare e dormire, pensando a tutto questo, mia sorella è riuscita finalmente a far addormentare mia madre ieri sera. Ma ora andiamo avanti perchè lei non avrebbe mai voluto tutto questo. Ti amo sorellina mia»
Il feretro ha lasciato l'oratorio salesiano intorno alle 17.45. Un'intera città, in cui tutte le attività commerciali sono rimaste chiuse in segno di lutto fino al termine della funzione, ha poi salutato per l'ultima volta la giovane accompagnandola tra musica, lacrime, applausi e palloncini bianchi lungo il corso cittadino, passando davanti le gioiellerie dei genitori per l'ultima volta.