VIDEO | Il famoso ristoratore napoletano nel capoluogo di regione per una visita di controllo dopo l’infarto che l’ha colpito in piena estate. Il primario del Pugliese Ciaccio: «Intervento tempestivo, trasportato e operato in meno di un'ora»
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Martedì è stato dimesso dal reparto di Cardiologia dell'azienda ospedaliero-universitaria Dulbecco di Catanzaro dopo aver subito un intervento in emergenza. Questa mattina Luciano Sorbillo è tornato in Calabria per sottoporsi ad una visita di controllo: «Avrei potuto farla a Napoli, ho preferito ritornare sul luogo del delitto. L'ho fatto anche perché la Calabria la sento un po' mia, le mie origini sono queste» racconta con ironia il noto pizzaiolo napoletano ma dalle origini calabresi, così confermando implicitamente la sua fiducia nel sistema sanitario.
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Eccellenze da motivare
«Una grande fiducia, grandi uomini e veramente grandi professionisti, eccellenze che vanno premiate, incentivate e motivate. Massima fiducia in chi mette il cuore e la passione nel suo lavoro» spiega ai microfoni di LaC al termine della visita medica in ospedale. Qualche giorno prima del suo arrivo in Calabria si trovava a New York per un viaggio di lavoro: «Io ringrazio Dio, ho pensato che sarebbe potuto capitare altrove ma sono felice che sia capitato qui» racconta riflettendo sugli intrecci del destino.
Il malore e l'intervento in ospedale
Si trovava in Calabria quando è stato colpito da un malore, in farmacia è stato sottoposto ad un elettrocardiogramma e poi immediatamente trasferito in elisoccorso in ospedale a Catanzaro: «Il paziente nel giro di circa 70, 75 minuti è stato trasportato in reparto e sottoposto alla prima angioplastica. La tempistica riveste una grande importanza nella cura degli infarti del miocardio - ha dichiarato il primario della Cardiologia della Dulbecco, Vincenzo Ciconte - perché se arriva entro i 90 minuti il tessuto miocardico si salva, non va in necrosi e la prognosi del paziente risulta essere migliore rispetto a quelli che arrivano in ritardo».
Ingranaggio perfetto
Il sistema sanitario ha, infatti, funzionato come un ingranaggio perfetto: «È stato utile l'intervento della farmacia, è stato utile soprattutto l'intervento dell'elisoccorso. Aver fatto una angioplastica primaria in meno di 90 minuti è un fatto estremamente positivo. Il paziente oggi è stato controllato, finalmente può tornare nella sua Napoli» scherza il primario che precisa: «Noi curiamo tutti i nostri pazienti con grande attenzione, grande affetto ma soprattutto ci mettiamo il cuore e la passione».
Ragazzi giovanissimi
Circostanza confermata anche da Luciano Sorbillo che così ha raccontato i giorni della sua permanenza in ospedale: «Mi ha colpito moltissimo la passione con cui svolgono questo lavoro, ragazzi in terapia intensiva giovanissimi. Eravamo in 12, tutti siamo stati coccolati». Quindi, coglie l'occasione per lanciare un appello: «Lo Stato finanzi le attività sanitarie e non sprechi denaro in iniziative che poi non portano a niente. Finanziate la sanità: la digitalizzazione e la telemedicina, invogliate questi operatori, questi missionari a fare salute».