VIDEO | Ieri il primo sopralluogo della Protezione civile. I commissari del Comune intendono creare una zona rossa per mettere in sicurezza le persone tornate ad abitare nell'area di via Pitagora. E confermano di voler demolire il palazzo a rischio crollo
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«Verrà creata una sorta di zona rossa per mettere in sicurezza prima di tutto le persone, visto che diverse sono le famiglie che ancora abitano in un’area che è ufficialmente interdetta». È questo l’annuncio fatto da Antonio Giannelli, il vice prefetto che guida la commissione straordinaria di Rosarno, all’esito della riunione nella prefettura di Reggio Calabria convocata per dare una ulteriore accelerazione all’iter dopo la frana sulla collina Sant’Anna. Ieri la Protezione civile regionale, coinvolta in ragione della massima attenzione che le istituzioni stanno assicurando – dopo gli eventi alluvionali dello scorso inverno – ha fatto un primo sopralluogo nella zona che, benché destinataria di una ventina di ordinanze di sgombero, risulta ancora abitata.
«La messa in sicurezza delle persone – ha proseguito Giannelli – per noi è prioritaria rispetto agli interventi che devono essere pianificati urgentemente». Incurante del pericolo, dunque, c’è chi sta resistendo in maniera incauta alle ordinanze parallelamente alle vie legali battute da due avvocati ingaggiati da alcuni residenti, che lamentano anche l’inoperosità dell’ente rispetto alla rimozione del pericolo creatosi nel gennaio scorso. La zona di via Pitagora, posta tuttora sotto sequestro, è ostaggio ancora dell’ingombrante sagoma di un palazzone di 4 piani, la cui base – costruita su una collina che visibilmente risulta sabbiosa – è stata scarificata dalle piogge e dal cedimento di alcuni muraglioni di contenimento.
Anche su quel che bisogna fare rispetto all’edificio, la commissione sembra avere le idee chiare per rimuovere alla radice il pericolo. «Successivamente – ha concluso Giannelli – provvederemo a fare tutti gli accertamenti tecnici funzionali alla rimozione dell’edificio».