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“Apprendiamo dello slittamento a martedì prossimo alle 17:00 presso gli uffici della presidenza della Regione Calabria del tavolo istituito dal prof. Antonio Viscomi sulla situazione di crisi in cui versa la Fondazione Terina, l’unico ente di ricerca regionale in house providing.
“Comunichiamo altresì che i lavoratori di Terina ancora non hanno percepito nessuna delle 5 mensilità promesse. Per questo, auspichiamo che gli impegni assunti il 30 giugno scorso in ordine ad una soluzione rapida e costruttiva dei noti problemi riguardanti la Fondazione e il personale della stessa vengano mantenuti”. Così in una nota il comitato dei lavoratori della fondazione Terina. Anche perché la via di uscita dal dramma che attraversa la “Terina” è nella legge regionale di riforma degli enti (che attende l’attuazione da 27 mesi!) e nello statuto ultimo dell’Ente deliberato dal consiglio regionale. Si tratta di soluzioni normative pienamente efficaci e valide, che non possono essere sindacate o peggio ignorate dalle dirigenze competenti in materia le quali, ricordiamo a noi stessi, sono tenute ad attuare le disposizioni normative!
In tal senso abbiamo trovato nel professor Viscomi, nella sua veste di dg della Presidenza prima e adesso in quella di neo assessore della Giunta guidata dal presidente Oliverio, un punto di riferimento importante, sulla cui esperienza e sensibilità verso la dignità dei lavoratori confidiamo parecchio. Segnaliamo, tuttavia, che a distanza di 11 giorni dalla sospensione della nostra protesta estrema sui tetti della Fondazione Terina, le 5 mensilità sulle 8 in via di maturazione che ci erano state assicurate proprio lo scorso 30 giugno ancora non sono state erogate.
Tale ritardo, a fronte degli impegni assunti in sede di riunione al dipartimento presidenza e davanti a qualificati rappresentanti dei lavoratori, tra cui il segretario regionale fisascat Cisl Fortunato Lo Papa, e Franco Scarpino segretario Uil Tucs preoccupa non poco i lavoratori. I quali chiedono la corresponsione di almeno 5 mensilità, come assicurato nell’accordo raggiunto il 30 giugno. A tal proposito si rileva che la sospensione della protesta estrema è stata subordinata all’impegno della Regione di pagare non meno di 5 stipendi entro il 10 luglio. Se l’impegno dei 5 stipendi dunque, non sarà rispettato, a partire dalla prossima settimana sarà proclamata una nuova agitazione”.