Aspettano il turno, spesso in piedi, in un locale di appena 6 metri quadri oppure, per non rischiare attacchi di claustrofobia, preferiscono attendere la chiamata stando fuori. Due volte pazienti gli avventori della farmacia territoriale dell'Asp di Vibo Valentia, obbligati dai protocolli medici - per particolari e costosi farmaci spesso salvavita - ad accedere ad un servizio che l'Azienda eroga in condizioni che amplificano il disagio dei malati.
Dal lunedì al venerdì, struttura aperta solo di mattina e dentro uno scantinato a cui si arriva dalla centralissima via Protettì, i fruitori dei farmaci hanno poche sedie a disposizione - per un’attesa che spesso è lunga - e neanche un taglia coda che fornisca numerini per regolare l'attesa. Quotidiane scene di un disagio che sembra frutto di un accanimento, visto che l'Asp ha trasferito la farmacia in questo palazzo - per cui pure paga l'affitto - dopo aver erogato lo stesso servizio in un altro edificio di privati, poco distante e sempre… in uno scantinato. Insomma l'azienda è sorda alle richieste di modifica della logistica, non cede di fronte alle proteste quotidiane dei pazienti che si arrangiano aspettando in piedi o, in qualche caso, in auto senza pagare - per una volta, almeno questo - il parcheggio.