Centinaia di tifosi della Reggina si sono riuniti in città nella serata di venerdì per festeggiare in gran stile la promozione della squadra in serie B. In molti, tra cui numerosi adolescenti – si legge in una nota della questura di Reggio Calabria -, nella fase finale dei festeggiamenti presso l’Arena dello Stretto, hanno violato le vigenti disposizioni in materia di prevenzione dal contagio da coronavirus. In sostanza, non sarebbero state rispettate le distanze previste né sarebbero state utilizzate le mascherine.

Sono subito state avviate le attività investigative da parte della Digos della questura, con l’ausilio della documentazione cine-fotografica realizzata dal personale della Polizia Scientifica e dei video reperiti sul web dei media locali. Ciò ha consentito di individuare in un primo momento sei tifosi che, nel pomeriggio odierno, sono stati convocati in questura per la notifica della sanzione amministrativa prevista dai Dpcm in vigore pari a 400 euro.

Solo alcuni dei sei tifosi sono appartenenti al tifo organizzato ed hanno una età variabile tra i 34 ed i 56 anni e tra questi vi sono professionisti, inoccupati ed operai, a dimostrazione di come – si legge ancora nella nota della questura - il tifo per la squadra della città di Reggio non conosca differenze di condizione sociale o età.

 

L’attività della questura continua per identificare il maggior numero possibile di contravventori alle norme anti-Covid a tutela della salute pubblica. I nominativi dei soggetti contravvenzionati saranno comunicati al Dipartimento di Prevenzione dell’Asp per le valutazioni di competenza circa l’opportunità di disporre per gli stessi la quarantena precauzionale.