Tra i casi scoperti dai carabinieri di Borgia e Marcellinara nell'ambito dell'operazione "Improbus civis" anche quello di chi, titolare del beneficio, era dedito allo sfruttamento della prostituzione
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Avrebbero presentato all'Inps domande in cui attestavano di possedere i requisiti previsti per ottenere indebitamente il reddito di cittadinanza. Quarantuno persone sono state denunciate dai carabinieri di Borgia e Marcellinara con l'accusa di false dichiarazioni.
I militari, nell'ambito dell'operazione denominata "Improbus civis", hanno accertato che le persone denunciate avevano chiesto e ottenuto il sussidio pur senza averne i requisiti o non avendoli più e omettendo di comunicare le variazioni intervenute.
Le informazioni fornite non correttamente, secondo quanto verificato, riguardano la falsa attestazione sulla residenza (spesso rivelatasi, a seguito di accertamenti, fittizia, unicamente per risultare unico componente di un nucleo familiare e quindi abbassare il valore della dichiarazione Isee), la residenza risultata cancellata da anni e, ancora, l'omessa o falsa indicazione di ricevere, nello stesso periodo, altri redditi che, superata una certa soglia, non avrebbero consentito l'ottenimento della provvidenza.
Tra le varie anomalie riscontrate, inoltre, c'è anche chi ha percepito regolarmente un reddito da lavoro dipendente (anche per diverse decine di migliaia di euro annui) o, in diversi casi, chi ha omesso di comunicare precedenti penali ostativi e addirittura chi, pur ottenendo il beneficio, era dedito allo sfruttamento della prostituzione.
Il danno complessivo all'erario scoperto dai carabinieri è pari ad oltre 415.000 euro.