Il 43enne è rimasto coinvolto insieme ad altre 64 persone nella maxioperazione Eyphemos, inchiesta contro i clan Alvaro di Sinopoli
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Il gip del tribunale di Reggio Calabria ha rimesso in libertà l’ex sindaco di Sant’Eufemia d’Aspromonte Cosimo Idà. Il 43enne è rimasto coinvolto insieme ad altre 64 persone nella maxioperazione Eyphemos, inchiesta contro i clan Alvaro di Sinopoli, scattata il 25 febbraio scorso e coordinata della Dda di Reggio Calabria.
Il giudice reggino ha accolto la richiesta di scarcerazione presentata dai legali di Idà, gli avvocati Girolamo La Rosa e Renata Zito.
Gli indagati, in tutto sessantacinque nel decreto di chiusura delle indagini, risultano accusate tra l’altro di associazione mafiosa, scambio elettorale politico mafioso, estorsione, droga, armi. Tutti reati aggravati dall’agevolazione della cosca di appartenenza.
Idà è accusato di aver partecipato all’associazione con ruolo di vertice, eseguendo una serie di affiliazioni di ‘ndrangheta senza avere l’autorizzazione dei capi del clan con lo scopo di sovvertire gli equilibri interni.
Insieme al vicesindaco di Sant’Eufemia erano stai tratti in arresto anche il sindaco Domenico Creazzo, appena eletto Consigliere Regionale della Calabria con quasi novemila preferenze, il presidente del Consiglio Comunale Angelo Alati ed il capogruppo di opposizione Domenico Forgione.
Il comune di S. Eufemia era stato successivamente sciolto per infiltrazioni mafiose. Tuttavia, tanto il presidente del Consiglio comunale Alati quanto il capogruppo di opposizione Forgione sono stati scagionati dalle accuse e rimessi in libertà già da alcuni mesi.
Idà era stato dapprima rinchiuso nel carcere di Reggio Calabria e poi in quello militare di Santa Maria Capua Vetere.
La difesa aveva dato incarico a tre periti fonici trascrittori per ascoltare e trascrivere le intercettazioni ambientali a carico di Idà ed all’esito sarebbe emerso uno scambio di persona di cui lo stesso era rimasto vittima. Per questo motivo, la difesa aveva avanzato istanza di revoca della misura cautelare.
Anche la procura aveva deciso di affidare le trascrizioni di intercettazioni segnalate dalla difesa a propri periti fonici trascrittori i quali, all’esito del loro lavoro, avrebbero confermato quanto già fatto emergere dalla difesa.
Quindi il Gip di Reggio Calabria, all’esito della nuova perizia, ha disposto la revoca misura scarcerando Idà.